Si è tenuta oggi, presso lo Studio Legale Lipera di Catania, in via Trieste n. 19, la conferenza stampa volta a riflettere sul tema della legittima difesa e ad illustrare la vicenda fattuale e processuale di CARUSO Giuseppe, l’anziano settantaquattrenne, oggi in pensione e gravemente malato, che nell’aprile 2013, nel proprio terreno di Contrada Puntalazzo, dopo una colluttazione, uccise il ladro, GRASSO Roberto, che ivi era entrato furtivamente.
Lo scorso 14 giugno, la Prima Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione (decidendo sul ricorso proposto dal CARUSO avverso la sentenza con cui la Corte di Assise d’Appello di Catania lo ha condannato per il delitto di omicidio volontario alla pena di anni 14 di reclusione) ha annullato la sentenza della Corte territoriale limitatamente alle statuizioni civili ed ha rinviato per nuovo giudizio sul punto alla Corte di Appello Civile di Catania.
L’Avv. Giuseppe Lipera, difensore del CARUSO che da venerdì 15 si trova recluso presso la casa Circondariale di Piazza Lanza in espiazione pena, durante la conferenza stampa ha così premesso: “non condivido l’assunto dei soloni secondo cui le sentenze non vanno commentate” ed ha ribadito come il provvedimento emesso dalla Suprema Corte sia profondamente ingiusto: “tutto ciò è inaccettabile: non si può processare e condannare per il delitto di omicidio volontario colui che ha voluto difendersi e tutelare la propria vita ed i propri beni. Proporrei di abolire tutte le leggi e lasciare in vigore solo i dieci comandamenti.
Considerate, ahimè, l’età avanzata del CARUSO e le sue precarie condizioni di salute, sabato 16 giugno ho avanzato formale istanza al Magistrato di Sorveglianza di Cataniaaffinchè conceda al mio assistito la detenzione domiciliare.
Stamani ho, altresì, proposto ricorso per incidente di esecuzione alla Corte di Assise di Appello di Catania ed alla Procura Generale presso la Corte d’Appello territoriale.
Non ci resta che attendere fiduciosi la decisione dei Giudici ed auspico che il CARUSO, che sino a venerdì si trovava agli arresti domiciliari per gravissimi motivi di salute, torni presto a casa”.
Così, l’Avv. Lipera, che non intende mollare, ha anticipato le prossime mosse che intenderà promuovere nell’interesse del povero CARUSO e, indirettamente, sinanco nell’interesse di tutti quei cittadini italiani che vogliono proteggere se stessi, i propri cari e i propri beni.
“Proporremo innanzitutto un ricorso innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per palese violazione dei diritti fondamentali dell’individuo, in quanto durante il dibattimento non è stato dato perfetto sfogo istruttorio: i Giudici, inspiegabilmente, hanno negato le nostre richieste, ritualmente avanzate, di ispezionare i luoghi e di escutere il teste FRANCO Carmelo, colui che era rimasto fuori dal terreno del CARUSO ad attendere il ladro GRASSO Roberto, uomo con precedenti penali ed in passato arrestato per maltrattamenti in famiglia, percosse, lesioni, minacce gravi e danneggiamento patrimoniale.
Non appena la Suprema Corte depositerà le motivazioni della sentenza, ci attiveremo, da un lato, per reperire nuovi elementi probatori ed avanzare istanza di revisione alla Corte di Appello di Messina e, dall’altro, per proporre ricorso straordinario innanzi alla Corte di Cassazione ove evidenzieremo i macroscopici errori commessi dalla Corte di Assise di Appello di Catania sinanco nella ricostruzione del fatto.
Ed ancora, poichè nonostante sia intervenuta una riforma nel 2006, i Magistrati continuano a non applicare la normativa sulla legittima difesa, ritengo che i nostri politici debbano intervenire in maniera chiara e netta.
Condivido in pieno il pensiero di alcuni leader, oggi al Governo (mi riferisco soprattutto al Ministro dell’Interno Matteo Salvini e al Ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno), i quali hanno incentrato la loro campagna elettorale sulla riforma della normativa sulla legittima difesa.
Approvo in toto sia la visione del capo della Lega che esclude la sussistenza del reato di eccesso di legittima difesa, che quella dell’Avv. Gulia Bongiorno secondo cui chi viene aggredito in casa propria ha il diritto di reagire.
Pertanto, data la gravità del caso, che è certamente di interesse nazionale, scriveremo al Presidente della Camera dei Deputati ed al Presidente del Senato affinchè inseriscano quanto prima all’ordine del giorno la riforma in materia di legittima difesa.
Last but not least, chiederemo al Presidente della Repubblica, On.le Sergio Mattarella, diconcedere, sua sponte, la grazia al povero CARUSO”
“Non vi è dubbio” conclude, così, l’Avv. Lipera “che in mancanza di interventi urgenti e concreti in materia di legittima difesa, si consolidi l’assurdo principio secondo cui i rapinatori e i ladri potranno delinquere liberamente e legittimamente e nel caso in cui un onesto cittadino provi a difendersi, i medesimi o i propri eredi avranno addirittura diritto al risarcimento dei danni”.