Agenti sotto copertura per monitorare i punti gioco, in particolare quelli più esposti ad anomalie. Una iniziativa di questo tipo, «se allestita sin dall’inizio in modo generalizzato sull’intera platea degli oltre 6.000 punti vendita autorizzati», rischia di essere «tanto costosa quanto inefficace». In particolare sono due gli aspetti da analizzare secondo l’associazione di gestori slot, Astro: le procedure di identificazione del giocatore e di registrazione delle giocate, e lo storico delle vincite archiviato nelle piattaforme. È quanto auspica l’associazione, dopo la proposta del Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, che aveva suggerito l’impiego di ispettori in incognito nelle sale giochi per monitorarne le attività. È necessaria allora una vasta operazione di controllo che permetterebbe una giusta differenziazione tra operatori di gioco “a rischio” e quelli che seguono scrupolosamente le norme, che in questo otterrebbero un doppio beneficio: «L’espulsione della concorrenza sleale e dei fenomeni generativi della “bad reputation”». Astro, come riporta Agipronews, ritiene quindi di «poter indicare alcuni percorsi selettivi, esauriti i quali sarebbe più agevole comprendere la necessità (o meno) dell’adozione degli agenti in incognito». Secondo Astro, i riflettori vanno accesi su procedure di identificazione del giocatore e di registrazione delle giocate, oltre allo “storico” delle vincite archiviato nelle piattaforme. Partendo da questi due criteri, sarà possibile individuare «i punti vendita maggiormente esposti agli “incroci di anomalie”» e in seguito «si potrà procedere a una ispezione amministrativa finalizzata alla verifica della corretta tenuta del nuovo registro delle operazioni di registrazione ed identificazione». In questo modo diventerà più facile verificare eventuali anomalie previste dal registro anti-riciclaggio oltre ad altre irregolarità. «Solo in caso di eventuale insufficienza delle indagini – conclude Astro – l’idea di inserire agenti sotto copertura all’interno di siti aziendali potrà essere riconsiderata ma, soprattutto, calibrata in quell’ottica di “eccezionalità” che contraddistingue l’utilizzo di strumenti di indagini di polizia giudiziaria in capo a soggetti ancora formalmente non sospettati di nulla se non di svolgere un mestiere delicato e difficile».