Pescara, 3 maggio 2018: Proversi.it pubblica oggi un approfondimento sul Regolamento (UE) 2015/2283, entrato in vigore il I gennaio 2018, con il quale il Parlamento Europeo ha aggiornato le regole per l’introduzione e la vendita di nuovi alimenti destinati alle nostre tavole, i cosiddetti Novel food, una categoria alimentare che include anche gli insetti.
Il provvedimento fa molto discutere, innanzitutto per ragioni d’ordine culturale: gli insetti, infatti, sono lontani dalla cultura alimentare italiana ed europea. Suscita perplessità l’aspetto sanitario relativo ai metodi di produzione, all’origine e tracciabilità degli insetti, spesso provenienti da paesi extra Ue, come Cina e Thailandia, non di rado ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari.
Per i contrari, dunque, risulterebbe abbastanza critica una valutazione sulla sicurezza di questi prodotti.
Nonostante presentino un elevato ricavo in termini di calorie e proteine per unità di peso, il beneficio legato al consumo alimentare di insetti è piccolo commisurato a quello di altri animali facilmente reperibili nel nostro paese. Così come nei paesi del Terzo Mondo, anche in quelli sviluppati una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale.
È importante, inoltre, rispettare i diversi gusti delle popolazioni, consolidati sulla base di calcoli e vantaggi secolari. Non bisogna imporre sulle nostre tavole cibi non appartenenti alla nostra cultura, ma piuttosto valorizzare e riconoscere i prodotti alimentari della tipicità e della tradizione europea e italiana.
Le controversie sul tema riguardano anche la sostenibilità ambientale di tali prodotti e il loro impatto economico, ovvero la potenzialità del mercato alimentare degli insetti di diventare un business.
Uno degli aspetti più importanti – secondo i favorevoli – è la possibilità di sconfiggere la fame nel mondo. Si stima che nel 2030 dovranno essere nutrite più di 9 miliardi di persone, assieme ai miliardi di animali allevati per l’alimentazione o per fini ricreativi, e la carne non sarà più sufficiente come alimento. Gli insetti, invece, sono numerosi, si riproducono velocemente e sono facilmente allevabili; presentano un alto tasso di crescita e di conversione alimentare.
Gli insetti possono nutrirsi di scarti organici (cibo e deiezioni, compost e liquami animali) e possono trasformarli in proteine di alta qualità a loro volta utilizzabili per l’alimentazione animale.
In media, gli insetti possono convertire 2 Kg di cibo in 1 Kg di massa, laddove un bovino necessita di 8 Kg di cibo per produrre l’aumento di 1 Kg di peso corporeo.
Inoltre, non bisogna pensare che l’introduzione dei Novel food porti necessariamente insetti sulle nostre tavole, ma bisogna considerare l’enorme vantaggio dato dal loro utilizzo nei mangimi e nelle farine.
In generale, l’ingresso degli insetti nel mercato alimentare offrirebbe una scelta più ampia di prodotti alimentari ai consumatori e un contesto più favorevole affinché l’industria agroalimentare possa beneficiare dell’innovazione: fattore positivo per la crescita e l’occupazione.
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