AI CANOTTIERI DI FIRENZE – Realizzazione fino al 29 aprile – Inaugurazione 30 aprile ore 10
Società Canottieri Firenze, via Villamagna 41
Sempre più street art per le vie di Firenze. È in corso di realizzazione (fino a domani, domenica 29 aprile) Lost giant, il murale che l’artista australiano Stormie Mills sta dipingendo sul muro esterno della Società Canottieri di Firenze, via di Villamagna 41.
Anche questo evento, “targato” Florence Biennale – Mostra internazionale di arte contemporanea, è in stretta connessione con l’82a Mostra internazionale dell’Artigianato di Firenze che si svolge alla Fortezza da Basso fino a martedì 1° maggio 2018 e rientra nel progetto “Florence Street Art – Art Can Change the World” che, in collaborazione con il Comune di Firenze, Firenze Fiera e la Street Levels Gallery, si pone l’obiettivo di dare spazio e visibilità alla street art nella città di Firenze, in occasione di una delle mostre più frequentate dal pubblico toscano e non solo, che per l’occasione sta ospitando un’area espositiva presso il padiglione Rastriglia curata da Florence Biennale.
L’inaugurazione del murale, dal titolo Lost giant, è in programma lunedì 30 aprile, ma non alle 11.30 come preannunciato, bensì alle 10 su richiesta dell’assessore allo sport del Comune di Firenze, Andrea Vannucci, che presenzierà alla cerimonia insieme all’autore, Stormie Mills.
Il murale di Stormie Mills: un Gigante perduto a Firenze
Lo street artist australiano Stormie Mills sta realizzando per la prima volta in Italia un murale e per l’occasione ha scelto Firenze, in particolare un muro della sede della Società Canottieri di Firenze, in via Villamagna, numero 41. Sta dipingendo Lost giant (cioè un “gigante perduto”), seduto dentro un barchetta che pare alla deriva, senza timone.
La carriera dell’artista inizia nelle città australiane dove sin dal 1984 dà voce alle anime perdute dei sobborghi con una collezione di personaggi ispirati e profondamente connessi alla strada. Il suo viaggio creativo esordisce negli angoli dimenticati delle nostre città, gli edifici e le strade abbandonate diventano il suo supporto da dipingere. Con lo sviluppo della sua arte, i personaggi iconici di Stormie si sono fatti strada nelle gallerie e nelle case dei collezionisti dell’Australia e del mondo. La tavolozza di colori di Stormie è nettamente monocromatica. Il nero rappresenta lo sporco, il bianco simboleggia le cancellature, il grigio è tratto dal paesaggio urbano e l’argento è connesso alla dimensione dei sogni. Le opere attingono a un profondo senso di isolamento eppure ogni personaggio sembra portare un messaggio di speranza. Questi elementi opposti nella pratica di Stormie infondono ai suoi personaggi una presenza palpabile e di umanità. E quando l’arte cattura la tenerezza della condizione umana, le persone si connettono con essa.
Nasce così la sua serie di iconici “Lost Giant” – gigante perduto – entusiasmante iniziativa globale promossa dall’artista che mira a vedere i suoi personaggi più grandi dipinti in quante più città possibili in tutto il mondo. L’idea dei “giganti perduti” è ispirata a un momento personale della vita dell’artista che a 16 anni si è ritrovato perso, vagando in posti che non aveva mai visto prima. Viaggiando da solo in città come New York e Londra in giovane età, Stormie ha percepito la grandezza del paesaggio urbano dove tutto sembrava più grande della vita stessa.
La sensazione di perdersi dentro quello che ha percepito come un paesaggio urbano sovradimensionato ha portato Stormie a incanalare le sue sensazioni in questi giganteschi personaggi che vagano per la città. Ogni Lost giant svolge un proprio ruolo, come parte di un racconto più grande che riflette le qualità uniche della comunità a cui appartiene e che diventa la sua casa. Uno ad uno i “giganti” di Stormie viaggiano per il mondo raccontando una storia, di come essere perduti può anche aiutare a ritrovarsi.
La mostra di street art in corso alla Fortezza
All’interno del Padiglione Rastriglia della Fortezza da Basso di Firenze, cioè in prossimità della biglietteria della Mostra dell’artigianato, i visitatori possono ammirare le opere di vari artisti italiani e internazionali; oltre alle realizzazioni dello stesso Stormie Mills, si ammirano le opere del pittore e designer Diego Gabriele, di Poggibonsi (SI), che ha già operato in ambito nazionale e internazionale; dei romeni Vlad Mititeu (graffiti artist) e Ache 77 (specializzato in stencil); l’illustratore, pittore, storyteller e artista urbano Exit Enter, attivo sulla scena fiorentina e noto soprattutto per le sue figure che giocano e rincorrono un palloncino rosso sui muri della città.
Ha ottenuto molto successo, sabato scorso durante l’inaugurazione della mostra, la presenza alla manifestazione dello street artist fiorentino Zed1 – conosciuto per le sue realizzazioni provocatorie e umoristiche – che, oltre a esporre alcune sue opere, all’interno del Rastriglia ha realizzato quattro pitture murali su altrettante facciate di un parallelepipedo di 10 mq ciascuna, con il cosiddetto metodo second skin: in pratica il pubblico è stato chiamato a “svelare”, minuto dopo minuto, togliendo via la carta (anch’essa dipinta) che temporaneamente celava la visione all’opera vera e propria. Quando anche l’ultimo brandello di carta è stato rimosso, finalmente si sono potute ammirare per intero le pitture sul grande solido.
Completano la squadra di artisti presenti al Padiglione Rastriglia della Fortezza da Basso un altro australiano, Tim Guider, che all’XI edizione di “Florence Biennale” dello scorso ottobre, si è aggiudicato il primo premio nella categoria “Istallazioni” grazie a due rombi luminosi che campeggiavano all’ingresso del Padiglione Spadolini, e la scultrice e pittrice brasiliana Melinda Garcia, anch’essa premiata durante la scorsa edizione di “Florence Biennale”.