Si è rivendicato dell’Isis ed Amaq il terrorista che ha perpetrato l’attacco stamattina in Francia, facendo 3 morti e diversi feriti gravi. L’agenzia di “comunicazione” dell’organizzazione terroristica ha confermato che l’attentatore è un “soldato dello Stato Islamico”. L’assalitore è Redouane Lakdim, nato in Marocco nel 1992 ma viveva a Carcassone nel Sud-Ovest della Francia a 45 km da Trèbes, luogo dell’attentato.
L’attacco è avvenuto in tre tempi. L’assalitore ha iniziato con l’attaccare gli occupanti di una vettura a Carcassonne (Aude), uccidendo il passeggero e ferendo il conducendo, poi ha ferito un CRS – ossia un appartenente alle forze antisommossa francesi mentre faceva footing, la pallottola è passata vicinissima al cuore. Dopodiché si è asserragliato in un supermercato “Super U” di Trèbes dove ha ucciso due persone.
Un tenente colonnello della Gendarmeria di 45 anni ha volontariamente preso il posto di una donna nel supermercato ed ha appoggiato il cellulare acceso, dando modo alle forze d’intervento di sapere cosa succedeva. E’ ora gravemente ferito come ha dichiarato il Ministro degli Interni Gérard Collomb. Lo stesso Ministro ha detto che l’attentatore, abbattuto dalle forze del GIGN “era conosciuto per fatti di piccola delinquenza: detenzione e traffico di stupefacenti”.
Mentre il Ministro ha escluso la radicalizzazione altre fonti lo indicano vicino ad ambienti salafiti. Non solo ma era anche schedato “S”, sorveglia e passato all’azione improvvisamente, sempre secondo il Ministro Collomb. Sarebbe il caso di essere più chiari e previdenti per evitare altri attacchi.
Resta il fatto che da quanto l’Isis è stata notevolmente indebolita a Raqqa, si parla troppo del dopo Isis. Il rischio è sempre altissimo. Le cellule dormienti in Francia sono sempre presenti per ammissione stessa delle forze dell’ordine. Dopo la liberazione di Raqqa abbiamo sentito lo stesso Presidente Macron annunciare che la situazione sarebbe sotto controllo e, riguardo ai foreign fighters francesi, che sarebbero arrestati in Iraq o al loro ritorno in Francia, con donne e bambini messi seguiti da specialisti. Peccato che le donne dei mujaheddin non siano proprio degli angeli salvo quelle rapite.
Redouane Lakdim non era un foreign fighter di ritorno ma vogliamo non tenere conto gli scambi di messaggi via Telegram o altri mezzi? L’Isis non è morta con la presa di Raqqa né perché si esprime meno in Occidente.
Luisa Pace