Capisco che una Costituzione democratica sia stretta a chi della parola “de-mo-cra-zi-a” non sa fare neanche lo spelling.
E neanche lo spelling della parola “spelling”.
Perché diciamocelo, per fare il bibitaro al San Paolo non bisogna proprio essere dei fini letterati.
E capisco anche che la propaganda elettorale a volte prenda la mano e si sparino cazzate a gogò.
Pensate a Berlusconi che prima firma il “contratto con gli italiani” (io almeno non ho firmato niente) e poi fa certificare dall’Università di Siena di averne rispettato l’80%.
Insomma dai, la bufala è la norma.
Ma Di Maio si spinge oltre la bufala. Oltre la baggianata simplex.
Perché Berlusconi, vedete, almeno ha promesso cose che IN TEORIA poteva mantenere.
Certo certo, noi sappiamo bene che non lo avrebbe fatto, ma in teoria poteva ridurre le tasse, cancellare l’IVA, la TASI, la tassa di successione…ah come dite? l’ha fatto e ne ha subito beneficiato?
Visto? Berlusca qualcosa ha fatto.
Di Maio invece promette cose che NON può mantenere, per un motivo semplicissimo: la Costituzione non lo prevede, anzi in alcuni casi lo vieta.
La Costituzione capite? Cioè non il regolamento condominiale di Forcella bassa.
Quindi che fa il fantascientifico Di Maio? Manda via email a Mattarella la lista dei ministri.
Della serie: Mattare’, se me dai subito un ok poi quando mi eleggono la famo breve, se semo avvantaggiati.
Poi va a sape’ che la Costituzione prevede che la lista dei Ministri al Presidente della Repubblica la sottopone il Capo del Governo INCARICATO.
Quisquilie, pinzillacchere. Mo’ vuoi che a me, che ho fatto la scuola della vita e mi sono laureato all’università del mondo, il Presidente non mi incarichi? E vuoi che io non sappia già chi sarà ministro e chi no? Ma scherziamo! Noi abbiamo fatto le parlamentarie, e io ho preso ben 390 voti, e abbiamo accuratamente selezionato tutti i candidati, gente di specchiata onesta’ e fede politica.
Vabbé a parte il presidente del Potenza e un’altra decina che poi ci troveremo contro in Parlamento, ma figurati se poi non votano per noi, pensate che diano i voti a Berlusconi solo perché è pieno di soldi?
Sì. Io penso proprio di sì.
Ma non contento di averla sparata grossa, e proprio perché si rende conto della cazzata fatta nella selezione dei candidati, decide di spararla enorme, e sostiene di aver fatto firmare a tutti i candidati un patto antivoltagabbana per cui se quando sono in Parlamento votano contro il movimiento vanno in galera senza passare dal via, pagano pegno e penitenza, fanno due giri su se stessi, e fermi un turno.
Ora, fratelli, giungiamo le mani in segno di preghiera, e tutti insieme intoniamo le lodi ai padri costituenti che hanno inserito nella Costituzione un simpatico articoletto.
Alla voce “sessantasette” si legge appunto che i parlamentari eletti esprimono il loro voto in maniera indipendente:
“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.”
Quindi ammesso che il Di Maio abbia fatto firmare questa carta ai suoi candidati (cosa smentita da tutti), speriamo almeno che l’abbia fatta firmare su una carta doppio velo molto morbida, perché da quello che dice la Costituzione io vedo un solo utilizzo di un contratto del genere.
SENZA VINCOLO DI MANDATO, dice la Costituzione.
Questi sono gli onesti. Quelli che siccome non sanno più come distogliere l’attenzione dalla pochezza politica e amministrativa, pensano di cavarsela facendo finta che la Costituzione non esista.
Perché rubare sugli scontrini è reato gravissimo, ma violare la Costituzione, ma che vuoi che sia?
Giovane! o vulisse nu’ café? nu’ cognacchin? nu’ babbà?
Rodocarda