It stinks direbbero gli inglesi! La stampa di qualche mese fa, i documenti ufficiali, i vari atti ispettivi ci dicono che c’è qualcosa che non và in un sistema di appalti nelle scuole pubbliche finanziati con soldi pubblici.
A tal proposito, la Commissione Europea, intervenuta in merito, ha promosso un’apposita procedura di infrazione relativa agli incentivi e sgravi, all’affidamento della gestione diretta senza gara degli LSU da “consegnare” alle Coop. Non possiamo non soffermarci sulle varie inchieste negli appalti pubblici che hanno coinvolto Cooperative (Abuso – Gara CONSIP servizi di pulizie nelle scuole – Provvedimento ANAC n. 25802) e per finire, politici. Passano gli anni, ma nulla cambia.
Quello che non può assolutamente starci è sapere di essere “defraudato” ogni giorno, di sapere che il loro stipendio che proviene da un progetto ministeriale e quindi da denaro pubblico, non rispetta l’onestà, il fine per cui è stato “ideato”. Mi riferisco al progetto”scuolebelle”,”strada maestra” per combattere la precarietà. Una strada percorsa ad un solo senso di marcia: Coop e denaro pubblico. Tutto questo nel nome di un risparmio che non c è mai stato; basta analizzare le tabelle analitiche, tecniche, dei vari Istituti scolastici, e le fatture sottoscritte, per rendersi conto che i costi sono aumentati.“
Nonostante quegli appalti siano stati oggetto nel 2015 di una multa dell’Antitrust per cartello tra imprese, poi sospese dalla Consip, e nonostante il parere contrario dell’autorità anticorruzione Tutta la vicenda, si ricorderà, incrocia il destino di 12mila ex lavoratori socialmente utili sul quale ogni governo evita attentamente di prendere decisioni per non aprire un capitolo spinoso sul fronte del consenso. E infatti la storia va avanti da anni e il governo attuale non fa eccezione. Inizia nel 2012, quando l’allora ministro Francesco Profumo decise di acquistare i servizi tramite la centrale unica mettendo fine agli affidamenti diretti. Le convenzioni sono partite nel 2013 tranne che in alcune regioni, come la Sicilia o parte della Campania, dove si concentrano la maggior parte degli Lsu. E a proposito di precari,chi non ricorda (in tutte le campagne pre elettorali) le frasi celebri dei soliti noti (oggi per fortuna trombati) : “……..occorre ripartire dal lavoro e questo significa intervenire sugli investimenti e sulla spesa pubblica e bla bla bla”.
Poi ci sono le “dichiarazioni” dei sindacati: “Si è svolto oggi a Palazzo Chigi un incontro sul futuro degli ex Lsu. “Un incontro positivo per rilanciare il programma ‘Scuole Belle’ e salvare dal licenziamento circa 19mila lavoratori ex Lsu e cosiddetti ‘appalti storici’, di cui mille e 800 in Sicilia”. Si tratta di lavoratori impegnati nella pulizia dei locali scolastici, tuona felice il sindacalista “pinco pallino”. Ed ancora: “Siamo soddisfatti del lavoro svolto dal Segretario Generale dei Generali Nazionale dei pinco pallini rispetto alla impellente scadenza del 30 Novembre 2016 che pendeva sui lavoratori” afferma il Segretario Generale dei Generali Regionale dei pinco pallini.
La cornice all’interno della quale emerge l’oscurità nella quale si trovano i lavoratori, impone alle coscienze di emergere prepotentemente, facendo svaporare la puzza.
Aldo Mucci