Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il presidente dell’Alto Consiglio di Stato libico, Abdul Rahman Swehli. Nel corso della cordiale telefonata, il titolare della Farnesina ha sottolineato l’importanza del Piano d’Azione del rappresentante speciale dell’ ONU, Ghassan Salamé, per la stabilizzazione della Libia, ribadendo forte preoccupazione per i nuovi episodi di violenza verificatisi nel Paese nordafricano.
Commentando il recente ritrovamento di corpi martoriati ad al-Abyar, nei pressi di Bengasi, e il bombardamento di Derna, il ministro Alfano ha condannato con fermezza ogni episodio di violenza. “L’Italia si unisce al popolo libico, alle istituzioni della Libia e alle Nazioni Unite nel chiedere un’indagine efficace su questi tragici episodi: individuare i responsabili è essenziale per proseguire nel percorso di stabilizzazione e riconciliazione”, ha dichiarato il ministro Alfano che ha aggiunto: “auspico che le organizzazioni internazionali umanitarie possano presto accedere nell’area per dare la necessaria assistenza e alleviare le sofferenze della popolazione. L’Italia sarà a fianco delle Nazioni Unite in questo sforzo delicato. Come ho già dichiarato alla Riunione Ministeriale di Londra, l’Italia ha una posizione ferma sulle questioni dell’accesso umanitario e dei diritti umani”.
“In questa critica congiuntura, ribadiamo l’appello dell’Italia a tutte le fazioni libiche per sfruttare l’occasione offerta dal Piano d’Azione di Salamé”, ha aggiunto il ministro al suo interlocutore, esprimendo in ogni caso apprezzamento per l’approccio costruttivo del dialogo intra-libico svoltosi a Tunisi tra settembre e ottobre.
“Nel mese di novembre, durante la presidenza italiana del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il rappresentante Salamé terrà un briefing al CdS sullo sviluppo del processo politico in Libia. Sarà un momento cruciale: l’unità del Consiglio ha dimostrato di essere fondamentale per ogni avanzamento concreto sul dossier Libia”, ha concluso il capo della Farnesina.