Quando non lo è più da tempo ci si dovrebbero porre delle domande serie e dare risposte serie. Gli “Irriducibili” Ultras della Lazio sono andati oltre una volta ancora con l’immagine di Anna Franck sulla maglietta che ha fatto il giro del mondo. Bella figura fanno fare all’Italia. Ma gli Ultras, non solo laziali sono avvezzi alle svastiche, ai saluti fascisti, alle botte da orbi… Chissà quanti di loro sanno di cosa parlano.
I ragazzetti di 13 e 15 anni beccati pure loro quanto ne sanno di quest’odio che viene insegnato come tifoseria? Sulla pagina Facebook degli irriducibili si stanno chiedendo perché si parli di loro per questo e non si dica invece di quando si sono commossi per le vittime dell’Isis. Non demordono, per loro era solo uno “sfottò”. Pare che sia colpa dei media che non avevano nulla di meglio da fare che riportare sta notizia. Ma magari se ne farebbe anche a meno di scrivere su certi fatti se non accadessero.
Il calcio non è più sport è rissa. Il branco non sa che fare se non sbraitare e lì diventa pericoloso. Finiti i tempi delle figurine con i calciatori. Finiti i tempi delle partite che si guardavano volentieri allo stadio ed in tivù. Ma sono finiti da un pezzo. Da quando gli stadi devono avere cordoni di polizia.
Se l’Inghilterra, dove è nato l’hooliganismo non è riuscita a sradicare completamente i barbari comportamenti, soprattutto fuori campo, ma ha comunque usato il pugno di ferro contro i vandali da stadio dovremmo riuscire a farlo anche noi. Ma no, si lascia libero sfogo ai barbari domenicali.
In effetti, hanno “ragione” gli Irriducibili… Non valgono i titoloni dei giornali ma solo perchè quelli che hanno usato l’immagine di Anna Frank morta di tifo a 15 anni per colpa del nazismo non sono uomini.
Luisa Pace