Mi scappa la pipì… ih
mi scappa la pipì… ih
mi scappa la pipì papà
Non ne posso proprio più
io la faccio qui…
Chi non ricorda la canzoncina per bambini “Mi Scappa La Pipì, Papà”? Una canzoncina per la quale Pippo Franco meriterebbe una nomina – quantomeno ai vertici degli apparati governativi locali – altro non fosse che per aver compreso che quando scappa la pipì non c’è nulla da fare e la si fa lì, esattamente dove non si dovrebbe.
Come riportato oggi dagli organi stampa agrigentini, Piazza Marconi, quella della stazione centrale, nel cuore della città turistica – si fa per dire – ieri mattina somigliava più a una latrina pubblica che non a una piazza.
Centocinquanta migranti tunisini, dopo essere sbarcati dal traghetto di linea che collega Lampedusa con Porto Empedocle, raggiunta la Città dei Templi si sono riversati in massa nella principale piazza cittadina. Il risultato, in assenza di bagni pubblici, non è difficile da immaginare…
Una situazione dovuta agli “sbarchi fantasma” (per carità, non preoccupatevi, sembra che i “fantasmi” siano del tutto innocui) ai quali si aggiungono i “non fantasmi”, che sta mettendo a dura prova i nervi degli agrigentini.
Le forze dell’ordine nonostante gli sforzi quotidiani non riescono – e non possono riuscire – ad affrontare una costante emergenza, rispetto la quale ogni misura adottata dal governo sembra rivelarsi assolutamente inadeguata e inefficace.
I migranti – ovviamente solo quelli identificati – una volta ricevuto il decreto di espulsione, a seguito del quale hanno da 7 ai 10 giorni per poter lasciare il territorio italiano, iniziano il loro pellegrinaggio notturno da Porto Empedocle in direzione di Agrigento, con il rischio di essere falciati dalle auto che percorrono le strade di collegamento, non illuminate, coinvolgendo pure eventuali malcapitati automobilisti che, nella migliore delle ipotesi, dovrebbero fare i conti con la propria coscienza per essere stati, loro malgrado, autori di incidenti che potrebbero rivelarsi mortali.
Ma fin quando questo non accadrà, nessuna “mente lungimirante” lo metterà in conto…
Ma la pipì, almeno quella, è così difficile da immaginare? Forse per chi governa sì. Del resto, se così non fosse, le “menti illuminate” (a differenza delle strade, che illuminate non sono) si sarebbero anche poste ben altre domande. Una delle quali, ad esempio, potrebbe essere quella su come i migranti, una volta ricevuto il decreto di espulsione, dovrebbero lasciare questo Paese. Prenderanno una barca di ritorno?
O la colpa di tutto questo è di un’altra canzone, quella di Orietta Berti che con la sua “Fin che la barca va”, non avrebbe mai immaginato di dare un indirizzo politico ai nostri governanti?
“Fin che la barca va, lasciala andare, fin che la barca va, tu non remare, fin che la barca va, stai a guardare…“
Gian J. Morici