Ironia, comicità e umorismo , da sempre considerate grandi armi, specie per chi non ne possiede altre per difendersi, sono spiccate peculiarità degli italiani..
Italiani, popolo di poeti, santi e navigatori. Perchè dimenticare i grandi comici italiani, l’ironia di molti scrittori? La scelta è ampia. Dal mitico Antonio De Curtis detto Totò, al duo Ciccio e Franco, al Giusti, all’indimenticabile Alberto Sordi, a Lino Banfi, a Pirandello, per arrivare a Paolo Villaggio e tanti altri ancora, senza voler fare un distinguo tra letteratura, cinema, ironia e comicità.
Non possiamo dunque meravigliarci se i romani alle minacce dell’ISIS in merito alla conquista di Roma, nel febbraio 2015, rispondevano twittando con l’hashtag #We_Are_Coming_O_Rome, una lunghissima serie di post ironici che hanno trovato ampio spazio sulla stampa internazionale.
“#We_Are_Coming_O_Rome ahahah Attenzione all’anulare: c’è troppo traffico, rimarresti intrappolato!”
“#We_Are_Coming_O_Rome hey solo un suggerimento: non venire in treno, ogni volta è in ritardo!”
“#We_Are_Coming_O_Rome Arrivi tardi, l’Italia è già stata distrutta dai nostri governi”.
“#We_Are_Coming_O_Rome Siamo pronti a conoscerti! Abbiamo un bel terreno n vendita al Colosseo, accettiamo carte di credito, prezzo conveniente “.
“Domani c’è lo sciopero dei trasporti pubblici. In bocca al lupo. #We_Are_Coming_O_Rome”
“#We_Are_Coming_O_Rome Ricordatevi i pneumatici da neve o catene a bordo se prendete l’autostrada. Sennò vi sequestrano il carro armato. “
“#ISIS #We_Are_Coming_O_Rome Vai a mangiare a Gigi Er Puzzone”
“Rimani a casa. Dobbiamo risolvere tanti problemi in questa città, non aggiungerti a questa lunga lista … #We_Are_Coming_O_Rome”
In particolare, un tweet, seppur ironico, poteva suonare come una minaccia reale rivolta ad eventuali terroristi: “Isis: #We_Are_Coming_O_Rome attenzione ai pneumatici, è pieno di vetro.”
E questo sì che poteva essere un problema, con le ruote a terra non si va da nessuna parte, non per niente in molte parti del mondo le forze di polizia e le forze armate fanno ricorso alle bande chiodate per fermare i mezzi…
A sdrammatizzare, smorzando così i toni della minaccia, forse per evitare che qualche terrorista potesse infuriarsi sul serio, quelle che un noto quotidiano siciliano (La Sicilia) riporta – mostrandone anche l’immagine – quali misure antiterrorismo adottate nella località balneare di un capoluogo di provincia siciliano, dopo i drammatici fatti di Barcellona: Pattuglia di Vigili Urbani e barriere divisorie in plastica del tipo New Jersey, normalmente utilizzate per delimitare tracciati e aree di cantiere, fiere e spettacoli.
A prescindere dall’utilità (o dall’inutilità) delle barriere divisorie in plastica New Jersey; a prescindere dal varco aperto tra le suddette barriere, dal veicolo “posto all’ingresso delle ‘zone calde’ “ – così come titola il quotidiano – ben parcheggiato in maniera tale da non bloccare la corsia (immaginate se si può correr il rischio di una multa per intralcio al traffico), c’è da chiedersi quale sia la formazione data a questi poveri agenti della polizia municipale, mandati allo sbaraglio e messi lì a garantire un servizio per il quale probabilmente non hanno neppure i requisiti e le doverose tutele di legge.
Del resto, l’esperienza, purtroppo, ci insegna che in altre località, come è accaduto a Nizza, nonostante la presenza di agenti di polizia certamente più preparati addestrati, le telecamere e quanto altro, non hanno impedito ai terroristi di portare a termine gli attentati.
Qual è l’equipaggiamento in dotazione a questi vigili urbani? Indossano i giubbotti antiproiettile? Quali armi hanno in dotazione? Quale addestramento hanno ricevuto? E’ questa la risposta dello Stato al terrorismo, dopo i tagli alle spese sulla sicurezza?
In attesa di conoscere le risposte alle nostre domande, non resta che sperare di sentire soltanto l’invito “au bar” (al bar) anziché l’urlo di uno jihadista (“Allahu akbar“).
O sperare che un eventuale terrorista crepi dalle risate dinanzi le misure di prevenzione imposte da chi di competenza e adottate nella terra di Pirandello.
In alternativa, potremmo porre all’ingresso del lungomare un cartello che riporti il tweet del romano che due anni fa sciveva: “Isis: #We_Are_Coming_O_Rome attenzione ai pneumatici, è pieno di vetro.”
Sicuramente avrebbe un maggiore potere dissuasivo nei confronti di eventuali terroristi…
Barcellona e Nizza, purtroppo, non ci hanno insegnato nulla..
Gian J. Morici
L’Italia è quello strano paese dove invece che ringraziare gli agenti che si piazzano a rischio della loro vita a vostra protezione, preferite prenderli in giro, denigrarli, mettere in dubbio le loro competenze.
Purtroppo si fraintende il senso dell’articolo che non punta certamente il dito contro gli agenti della polizia locale, i quali ricevono disposizioni, ma che mira a far notare come gli stessi non abbiano ricevuto adeguata dotazione, formazione e tutele di legge.
Il mandare allo sbaraglio gli agenti, a qualsiasi corpo gli stessi appartengano, non può certamente essere la risposta adeguata al terrorismo.
Delle due l’una:
o non esiste il rischio e stiamo solo buttando fumo negli occhi all’opinione pubblica, sottraendo risorse umane e mezzi ad altri servizi, oppure stiamo giocando con la vita di padri di famiglia (e cittadini) messi a fare un servizio per il quale non sono stati preparati, equipaggiati e tutelati dalle norme oggi in vigore.
Laddove se ne fosse ravvisata la necessità, la prima prova degli errori indicati nell’articolo, la stiamo avendo con la scelta di sostituire i New Jersey di plastica con barriere di cemento…
https://lavalledeitempli.net/2017/08/25/agrigento-terrorismo-siccita/