Tratto dal romanzo “1717 – Un uomo qualunque”
11/9:
– “George… George… è terribile. Una aereo si è schiantato contro una delle Torri Gemelle…”
– “Ma com’è successo… Tu dove sei?”
– “George… ce n’è un altro… Va nella stessa direzione… Non è possibile…”
La comunicazione s’interruppe.
La casa di Silvia non era molto distante. Giorgio bussò alla porta. Nino aprì e lui si precipitò verso il soggiorno, farfugliando appena un saluto. Le immagini sullo schermo erano agghiaccianti.
Si udivano le voci indistinte dei giornalisti che parlavano in maniera concitata. Si vedeva il fumo, la gente affacciata che sventolava i fazzoletti o si sbracciava disperata. Fogli di carta che volavano dalle finestre. Un disperato che veniva ripreso mentre si lanciava nel vuoto. Giorgio guardava inebetito, senza comprendere cosa stesse succedendo. Momenti di panico, di angoscia.
Il suo mondo gli crollava addosso. Non era possibile. Il suo paese, quello che riteneva invincibile, era stato colpito al cuore.
Il telefonino riprese a squillare.
“George, non è un incidente… è un attentato… Collegati…”
Chiese a Nino la cortesia di farlo collegare con il suo computer. Nino uscì in silenzio dalla stanza e lo lasciò solo. Forse iniziava a capire che Giorgio poteva essere in realtà qualcosa di diverso da quello che aveva dato a capire fino a quel momento.
Ormai era fatta. Inutile piangere sul latte versato. Adesso doveva solo stare attento a quello che faceva dal computer, in modo che il collegamento non lasciasse traccia. Di informatica non aveva mai capito nulla, ma le procedure le conosceva bene.
Il sistema al quale si agganciava avrebbe fatto il resto, non facendo individuare da dove si stesse collegando e ripulendo poi ogni cosa. Comparve la mappa. Non era possibile. I punti rossi non riguardavano solo le Torri Gemelle. Il suo pensiero corse a Connie. Dalle ultime notizie che aveva di lei, doveva trovarsi proprio in uno di quei red-point. Un tuffo al cuore, l’ansia e il senso d’impotenza. Un misto di rabbia, sofferenza, orrore. Provò a chiamarla. Niente da fare. Il black out attivato gli impediva qualsiasi comunicazione che non mi arrivasse direttamente dalle linee coperte.
Quando parlavano al telefono erano tranquilli. Le conversazioni difficilmente potevano essere intercettate e comunque erano sicure perché criptate. Dall’altra parte, un decodificatore entrava in funzione e permetteva di ascoltare la conversazione. Nella peggiore delle ipotesi, se qualcuno fosse riuscito ad ascoltare per pochi secondi la conversazione, avrebbe avuto l’impressione che l’intercettato stesse mormorando qualcosa di incomprensibile, senza che all’altro capo ci fosse qualcuno in linea. L’unico problema restavano Nino e Silvia che essendo al di qua del decodificatore, potevano aver sentito la voce e compreso qualche parola.
Silvia, in particolar modo, era troppo vicina a lui perché potesse essere ragionevolmente sicuro che lei non avesse sentito…
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Sinossi:
Giorgio Ricci si è appena lasciato con Silvia, la donna con la quale aveva una relazione da diversi anni. All’amarezza di un rapporto terminato dopo anni, si aggiunge un’accusa, ingiusta.
La vicenda è ambientata a Collearso, piccola cittadina siciliana di provincia.
Sangue, paure, sesso, giornalismo, spionaggio, sentimenti, cinismo, fragilità e adrenalina, sono gli ingredienti della vita di un uomo apparentemente normale, come potrebbe esserlo il vostro vicino di casa.
Rapporti umani, politica, corruzione, fallimenti economici, ma anche strani personaggi legati alla malavita locale, oltre soggetti come Jo, un americano legato al mondo dei servizi segreti americani, per un noir mediterraneo, nel quale è difficile distinguere il confine tra realtà e fantasia nelle storie di terrorismo, mafia, malapolitica, spionaggio, vissute in buona parte in una cittadina di provincia dal nome Collearso.