La differenza fondamentale tra ius soli e ius sanguinis si può sintetizzare in una sola parola: civiltà.
Non è un caso che chi si oppone all’introduzione dello ius soli siano le forze dichiaratamente di stampo fascista o nazionalista (Fratelli d’Italia, Lega) oppure i qualunquisti de noantri, sempre pronti a cavalcare qualsiasi cosa puzzi di demagogia (sapete di chi parlo).
Ci sarebbe da discutere per ore sull’opportunità politica, sociale, storica, civile, di concedere la cittadinanza automatica a chi nasce nel nostro paese anche da cittadini stranieri (ius soli appunto).
Alcuni dati che possono invitare a riflettere:
– Il PIL generato dai 2.3 ML di immigrati in Italia è pari all’8,8%, 127MILIARDI, con contributi previdenziali di circa 7MILIARDI e 500.000 imprese di stranieri. Direi che gli immigrati non ci rubano il lavoro, anzi.
– In tutto il continente americano, USA compresi, lo ius soli automatico è la norma. Anzi, negli USA non si può diventare Presidenti se non si è nati negli USA. Non importa la cittadinanza dei genitori (vedi Obama)
– In Europa lo ius soli, in varie forme, è applicato nei principali paesi: UK, Francia, Germania
Chi rimane fuori?
La solita italietta dei furbetti del quartierino, quella degli amici degli amici, in cui la rete sociale è vasta ma chiusa, che ha paura di perdere quel poco di benessere che ha conquistato e quindi manda avanti le sue truppe cammellate in parlamento, che si riempiono la bocca di parole ormai senza più senso come “patria”, “sacro suolo”, “l’Italia agli italiani”.
Dimenticando che i romani, vecchi paraculi, davano la cittadinanza a chi volevano loro quando gli faceva comodo, senza guardare da dove venivano i genitori, e hanno accettato imperatori di ogni colore e provenienza.
Sta a vede’ che duemila anni fa eravamo più intelligenti.
Rodocarda