A Roma nord potrebbero presto trovare accoglienza e soggiorno 120 nuclei familiari di etnia Rom che usufruiranno anche di un servizio di gestione dell’area attrezzata in cui si stanzieranno. Questo potrebbe essere il frutto di una Determina Dirigenziale del Dipartimento Politiche Sociali del Comune di Roma, che fin da luglio 2016 ha ricevuto il parere contrario ed unanime del Consiglio Municipale, che si è sempre opposto ad un bando di gara che, senza alcuna consultazione partecipata ne alcuna precedente condivisione con l’amministrazione municipale, pare essere calato sul territorio dall’alto della gestione di Roma Capitale operata dal Commissario Paolo Tronca, e per di più in periodo elettorale quando ancora non c’era una guida concreta del XV Municipio per vigilare sui problemi nel territorio. Successivamente, a fine agosto 2016 presso il Dipartimento delle Politiche Sociali del Comune di Roma, l’Assessore al Sociale di Roma Capitale Laura Baldassarre ed il rappresentante legale dell’Associazione Nazione Rom, Marcello Zuinisi, hanno discusso a lungo sul ritiro del bando per il nuovo campo nel XV Municipio, invocando l’implementazione della Strategia Nazionale di inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti, ed il rispetto della governance e degli accordi europei.
A fine ottobre 2016 l’A.n.a.c. (Associazione Nazionale Anti Corruzione) ha disposto la trasmissione di tutti gli esposti del Presidente dell’Associazione Nazione Rom alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ed alla Corte dei Conti”. Si ravvedevano possibili violazione di accordi e regolamenti europei. Si ipotizzò una possibile distorsione sull’uso del denaro pubblico – 1.270.000 euro – per l’inclusione della popolazione di etnia Rom, senza programmazione e progettazione di interventi di breve e lungo periodo per la graduale chiusura dei centri di raccolta e dei campi Rom presenti a Roma. Un obiettivo più volte annunciato non solo in campagna elettorale proprio dal Sindaco di Roma Virginia Raggi, che a dicembre 2016 ha indotto il Dipartimento delle Politiche Sociali di Roma Capitale ad emanare con
protocollo RC QE 103453 2016, un provvedimento in autotutela, di sospensione per 6 mesi dei bandi di gara relativi alla gestione dei campi Rom, denominati “villaggi attrezzati”. L’Autorità nazionale anticorruzione alla fine però non avrebbe rilevato nessuna irregolarità. E dunque il bando per il campo a Roma nord si farà.
L’appalto, per un importo complessivo posto a base di gara di oltre 1,2 milioni di euro, assegna il servizio per 15 mesi in un’area attrezzata che ora dovrà essere individuata.
Il sospetto è che alcuni soggetti possano avere dei terreni adiacenti e facendo spostare di poco le 120 famiglie Rom, potrebbero beneficiare dei soldi pubblici posti a gara.
Dopo il ciclone mafia capitale, alcuni osservatori sostettano che per quanto riguarda il sistema cooperative-politica-corruzione tutto si svolga come sempre. Sarà vero?
Sul tema pendono anche due interrogazioni parlamentari, una al Parlamento italiano a firma di Giovanna Martelli e l’altra al Parlamento europeo, presentata da Barbara Spinelli. L’amministrazione del Comune di Roma, ed i suoi referenti centrali e periferici, dovranno rispondere ai cittadini di Roma Nord per questo nuovo insediamento, che potrebbe crearsi prima o dopo il 30 giugno 2017 quando scadranno i servizi di gestione dei Rom attualemte ospitati lungo la via Tiberina, con possibili gravi ripercussioni di carattere ambientale, sociale, economico e sanitario. Le opposizioni in questi giorni tuonano, sia da centrodestra che da centrosinistra. Polemiche anche sulla pioggia di soldi che il Comune verserà all’aggiudicatario del bando andando a considerare le cifre percentuali previste per settore. Dell’oltre 1 milione di fondi, solo il 4% sarà destinato alla “creazione di borse e percorsi di formazione lavorativa”. Il resto degli stanziamenti vedrà il 76% dei fondi impiegato per le spese di gestione, mentre il restante 20% alla vigilanza. L’area del nuovo campo dovrà essere «ubicata nelle vicinanze di scuole, centri abitati servizi sociosanitari, commerciali, facilmente raggiungibile con l’uso di mezzi pubblici o con mezzi di trasporto privati in modo tale da permettere, per la comunità, la continuità di partecipazione alla vita sociale del territorio.Peccato che anche le famiglie ROM si oppongano allo spostamento coatto e chiedono il rispetto delle leggi con la chiusura di tutti i campi Rom della Capitale.
Andrea Bova ed Enrico Ingami, insieme alle associazioni di commercianti e cittadini, stanno raccogliendo firme su tutto il territorio “Per Opporci alla costruzione di un nuovo Campo Nomadi nel XV municipio e relativo stanziamento fondi comunali”.
Luca Pagni Redazione ICITTADINI.IT
Mamma mia quante errori in questo articolo (ma si può chiamare articolo?? )
Non era nessuna gara con importo a base d’asta, non c’era il rilancio ! Non e’ vero che Zunidi è la Bsldassarre hanno discusso per tutto agosto , ma se L’ha pure denunciata per essere stato escluso dal tavolo ! E non è vero che 120 famiglie rom “potrebbero” trovare posto! Già ci stanno da 15 anni ! Sapevatelo