Scotland Yard si è espressa: la motivazione è di ispirazione terroristica ha dichiarato la polizia britannica.
L’assalitore è stato identificato ma è stato richiesto ai media di far prova di “pudore”. Giustamente le forze dell’ordine britanniche, pur ammettendo che si tratterebbe di un islamista, non si sbottonano. Chiedono la collaborazione della popolazione.
Il bilancio è di 4 vittime e di una quarantina di feriti di diverse nazionalità.
Quello che sembrava un doppio attacco è stato in realtà l’atto unico del terrorista che ha falciato i passanti sul ponte di fronte a Westminster per poi finire la propria corsa contro le inferriate laterali del Parlamento. Sceso dall’auto si è lanciato contro l’ingresso dell’istituzione.
Il poliziotto ucciso non era armato. E’ la politica britannica. Un poliziotto non armato è meno in pericolo. La Gran Bretagna non ha una posizione aggressiva.
La pista che Scotland Yard sta seguendo è estremamente seria ma la tecnica degli inglesi è quella di mantenere il riservo.
Già da tempo si prevedono questi attacchi detti “isolati” ma possiamo aspettarcene altri. La strategia terroristica che risponde agli appelli contro l’Occidente è cambiata come voler dire che nessuno è al sicuro.
In questo momento si possono fare solo speculazioni. I media inglesi stanno rispettando le richieste della polizia.
Luisa Pace