Irlanda: la fossa con 800 cadaveri bambini
Tante volte nella vita, è capitato sicuramente a tutti noi di ascoltare notizie realmente tragiche, di rimanere sempre davvero perplessi davanti a certi gravi fatti di cronaca, e di chiederci per un attimo “Ma fin dove può arrivare l’orrore, la crudeltà umana?” soffermandoci poi a riflettere, per capire se esiste davvero un limite alla vergogna, alle atrocità causate dall’uomo. Abbiamo negli anni ascoltato tante notizie terribili, ma quando le malvagità hanno riguardato i bambini, oltre a rimanere totalmente inorriditi, abbiamo probabilmente anche pensato dentro di noi di aver visto in tali occasioni quale sia il reale apice della follia umana.
Si è parlato tanto negli anni passati delle rivelazioni fatte da Kevin Annett, ex Ministro della Chiesa Libera Canadese, che ha descritto in un suo libro ,“The Canadian Holocaust”, quello che è stato ribattezzato come “Genocidio Canadese”, ossia il massacro di decine di migliaia di bambini avvenuto in diversi istituti religiosi di questo paese nel lungo arco di tempo tra fine 800 e inizio anni 90’. Nel testo Ainett descrive il destino di questi bimbi, tolti dalle proprie famiglie su ordine del Governo e rinchiusi in queste scuole, col fine di essere rieducati alla fede cattolica, ma in realtà destinati a vili torture e sevizie, come anche testimoniato da alcuni bambini sfuggiti a tali istituti di morte. Ainett si batte ancora adesso affinché venga riconosciuto un tribunale internazionale che giudichi la Chiesa Cattolica e Protestante per i crimini commessi nel corso degli anni passati dagli istituti religiosi del Canada. Il Vaticano ha ufficialmente presentato nel 2009 le scuse per i gravi fatti riguardanti il“Genocidio Canadese”.
Non meno scalpore e orrore ha anche suscitato recentemente l’accusa mossa alla polizia brasiliana direttamente dall’Onu, sui presunti stermini di massa riguardanti bambini di strada, eseguiti in occasione dei recenti importanti eventi sportivi avvenuti in Brasile, per far apparire tale paese agli occhi del mondo come privo di alcuni dei suoi reali problemi, come quello appunto della povertà infantile. Secondo l’Onu, un numero sempre crescente di omicidi riguardanti i bambini delle favelas, i “meninos de rua” , è stato registrato nei mesi precedenti sia i Mondiali del 2014, e sia delle recenti Olimpiadi, sospettando un forte coinvolgimento delle forze dell’ordine, e gettando ancora una volta terrificanti ombre sulla poco limpida organizzazione dei due eventi da parte del governo brasiliano. Ma quello a cui abbiamo assistito in questi giorni guardando le immagini dei notiziari in tv, è allo stesso modo davvero raccapricciante e terribile.
Un gruppo di investigatori del governo di Dublino ha recentemente scoperto nei sotterranei di un ex orfanotrofio, “La casa del buon soccorso” (Bon secours mother and baby home), situato nella località di Tuam, contea di Galway, una enorme fossa comune con i cadaveri di almeno 800 bambini, tutti tra le trentacinque settimane e i tre anni di vita, seppelliti probabilmente tra il 1925 e i primi anni 60’, periodo di tempo in cui era attivo tale istituto, chiuso definitivamente intorno al 1961. Tale ospizio, gestito dalle suore dell’ordine religione del “Bon secours”, si prefiggeva come obbiettivo quello di accogliere e destinare all’ adozione i bambini derivanti da nascite al di fuori del matrimonio, ma la realtà era tutta un’altra, decisamente più agghiacciante. Tutto è partito da un indagine personale condotta da Catherine Gerloss, una giovane appassionata di storia locale, che aveva notato tramite sue ricerche, come di molti bambini morti misteriosamente in quell’istituto (o deceduti in tanti casi per banali malattie, come laringiti o raffreddori, in condizioni comunque molto sospette), non vi fosse assolutamente nessuna traccia dei documenti riguardanti la loro sepoltura.
Negli anni 70’ inoltre, alcuni ragazzi che stavano giocando in un campo vicino a tale orfanotrofio, ritrovarono casualmente un mucchio di ossa proprio in prossimità di esso. In seguito a tutti questi elementi, il governo di Dublino ha deciso di istituire circa dieci anni fa una Commissione d’inchiesta sul caso, la “Mother and Baby Commission Homes Of Investigation”, e da lì è partita l’indagine che ha portato alla recente sconvolgente scoperta. Michael Neary, Arcivescovo di Tuam,si è definito, nelle sue prime dichiarazioni ufficiali sull’accaduto rese a diverse agenzie di stampa, “Scioccato, inorridito, e rattristato nell’apprendere quanti bambini sono deceduti”, e di essere rimasto “sconvolto nel leggere le conclusioni della Commissione”. Unanime sgomento è stato anche dichiarato da Catherine Zappone, Ministro irlandese per l’Infanzia e la Gioventù, che ha anche recentemente affermato: “Sono notizie tristi e scioccanti, anche se non inattese, perché da anni vi erano notizie di tali resti umani in tale sito”. L’indagine proseguirà ora anche su altri istituti sospetti, ma l’orrore di questa storia resterà per sempre.
Graziano Dipace