Basta con i lagni per l’irragionevole durata dei processi penali. Lo ha detto anche Orlando che si sta riducendo la distanza dalle medie europee!
Certamente ad incidere sensibilmente sulla media italiana una prodezza del Tribunale del Riesame di Bologna (la notizia è in cronaca di Bologna e si parla “del Tribunale”, quello, dunque, della Città).
Il caso è stato denunciato dalla Camera Penale degli Avvocati. Si tratta di questo. IL P.M. aveva richiesto un’ordinanza di custodia in carcere di uno Straniero indagato per un furto commesso in aeroporto nel 2015.
Il G.I.P. aveva respinto la richiesta. Il P.M. aveva impugnato il provvedimento negativo avanti al Tribunale del Riesame. L’udienza per la discussione era stata fissata per il 29 novembre 2016. Senonché il 28 novembre (quindi il giorno prima della trattazione della causa), il difensore dell’indagato si era visto notificare la decisione (ricorso accolto, custodia in carcere) della causa ancora da trattare. Più veloci di così si muore!
Veloce, supersonico addirittura “in anticipo”, dunque il Tribunale del Riesame di Bologna. Peccato che ora la Cassazione romperà le uova nel paniere dei giudici bolognesi così decisi a far risalire la media della velocità dei giudizi penali italiani. Malgrado certe allarmanti elaborazioni giurisprudenziali della Corte Suprema (dove, tra l’altro potrebbe ripetersi il fenomeno della preveggenza dell’esito dei giudizi) è per ora improbabile che si affermi che quel tale indagato sta “abusando del diritto di ricorrere in Cassazione”. Ciò posto l’indagato stesso potrà starsene tranquillo (la decisione del Riesame non è esecutiva) non solo fino alla decisione del ricorso in Cassazione, ma fino all’esito del giudizio di rinvio.
Giorni fa scrivemmo che allo scandalo del P.M. “nnammurato” che aveva richiesto l’arresto del marito ingombrante dell’amata, si era aggiunto quello del silenzio sul nome di cotanto rappresentante della legge: un rispetto della privacy, che sarebbe lodevole se non fosse un privilegio di “figli dell’oca bianca”, che sono poi quelli che, con le veline che passano ai giornalisti, esercitano allegramente anche uno “jus sputtanandi” nei confronti dei comuni mortali.
Chi sono i giudici del “preveggente” Tribunale del Riesame di Bologna? Quali sono i loro nomi e cognomi? Quando sarà esercitata l’azione disciplinare nei loro confronti?
Sentiremo magari, il Procuratore Generale di Bologna all’inaugurazione dell’anno giudiziario, compiacersi dei sintomi di un’accelerazione del corso della giustizia!
Mauro Mellini