Mentre i media francesi parlano ancora di shock da parte dei militanti del PS a seguito dell’annuncio del Presidente Hollande che non si ripresenterà alle prossime elezioni presidenziali, il Journal Du Dimanche – il JDD – lancia la notizia che lunedì il Primo Ministro Valls dovrebbe dichiarare la propria candidatura e presentare le dimissioni martedì.
Le considerazioni possibili sono innumerevoli.
Che Hollande fosse alle strette lo si sapeva quindi lo “shock” dei militanti PS fa quasi tenerezza. Che Valls ambisca alla leadership del paese non dovrebbe meravigliare nessuno. E fin qui siamo alle banali considerazioni che si ripetono alla vigilia di ogni elezione, anche se in Francia la vigilia dura da mesi. La sinistra è in ordine sparso, divisa e litigiosa più che mai proprio in un momento storico in cui dovrebbe essere unita per far fronte ad un populismo di destra crescente a livello europeo.
In tutti i dibattiti manca però un argomento: lo Stato d’Emergenza. Una crisi istituzionale in piena allerta terrorismo elevata senza contare la crisi economica che tocca la popolazione di un paese che rientra fra le potenze mondiali e che cerca ancora di fare bella figura a livello diplomatico è pura follia.
La spaccatura politica dimostra la noncuranza verso il paese e le sue necessità urgenti. L’ego degli uni e degli altri prevale sulle urgenze quotidiane. Questo vale per la sinistra come per la destra. Il Primo Ministro ha viaggiato quasi più del Presidente e sul “quasi” ho qualche dubbio.
Resta il fatto che se tale annuncio si rivelerà veritiero nelle prossime quarantotto ore non potremo che appurare che siamo nelle mani di incoscienti che invece di governare non fanno che incrinare ancor più la crescente instabilità politico-economica e di sicurezza.
Dove va la Francia a questo punto non lo si può più prevedere. Ma sicuramente ha perso la bussola!
Luisa Pace