Intervento della Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini: “Saluto il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il Presidente Nazionale dell’Anci Antonio Decaro, il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Anci, Enzo Bianco, il Capo della protezione Civile Fabrizio Curcio, le autorità e i parlamentari presenti. Un caloroso benvenuto alle Sindache e ai Sindaci che anche quest’anno sono presenti così numerosi nell’Aula di Montecitorio. Consentitemi di rivolgere a nome di tutti voi un forte, sincero abbraccio alle Sindache e ai Sindaci delle città colpite dal terremoto, molti dei quali sono qui con noi oggi e alcuni di loro prenderanno la parola. E vorrei che inviassimo da quest’Aula un saluto particolare ai tanti volontari, ai militari, alle forze dell’ordine e al personale della Protezione Civile che fin dall’agosto scorso si stanno impegnando nei soccorsi e nel sostegno alla popolazione. Ho visitato più volte, così come hanno fatto le altre cariche istituzionali, i luoghi colpiti dal sisma. Ancora giovedì scorso sono stata a Ussita, Visso, Castelsantangelo sul Nera, Cascia e Avendita. Fa male vedere l’Italia più bella ridotta in macerie: monumenti e chiese, strade, piazze che ancora poco tempo fa erano luoghi di vita e di socialità e che ora sono vuote, silenziose, spettrali. E fa ancora più male ascoltare il dolore di persone che hanno perso tutto, proprio tutto, nel giro di pochi minuti. Queste persone ci chiedono certezze nei tempi e nelle procedure della ricostruzione. Vogliono che quei borghi e le loro case tornino di nuovo a vivere. Chiedono cioè alle istituzioni risposte concrete. E noi siamo al lavoro per rispondere al meglio a questa domanda. Ma ci dicono anche un’altra cosa: non vi dimenticate di noi, non lasciateci soli. Questo ci ripetono ogni volta che li incontriamo. E oggi, tutti noi, Parlamento, Governo, istituzioni locali, confermiamo il nostro impegno: non vi lasceremo soli e faremo di tutto per tenere viva l’attenzione generale sul dramma che vi ha colpiti. Anche per questo il concerto di Natale che tutti gli anni teniamo in quest’Aula, sarà dedicato alle popolazioni vittime del terremoto. E li avremo qui, il 16 Dicembre i cittadini dei Comuni marchigiani, laziali, umbri e abruzzesi colpiti dal sisma. Vogliamo che sentano il calore e l’amicizia di tutto il popolo italiano. Anche la drammatica vicenda del terremoto ci conferma quindi che i Sindaci e i Comuni sono uno snodo fondamentale della democrazia italiana. Sono l’avamposto delle istituzioni nel territorio e sono un riferimento indispensabile per tenere unite le nostre comunità. Questo appuntamento, che la Presidenza della Camera ha organizzato insieme all’Anci, così come quello che svolgemmo in quest’aula due anni fa, è un momento importante di confronto e di condivisione tra le istituzioni nazionali e quelle locali, attorno ai problemi che maggiormente interessano i cittadini italiani. Ed è importante che si svolga proprio nei giorni in cui qui a Montecitorio sta iniziando l’esame della nuova legge di bilancio, per verificare la possibilità che le proposte che i Sindaci avanzeranno nei loro interventi possano trovare già una risposta in quella sede. Di che cosa parleremo questa mattina? I temi che abbiamo selezionato, sono tra quelli che occupano maggiormente gli amministratori locali. Ma, come vedremo, sono tutti argomenti di grande rilievo nazionale e addirittura globale. Prendiamo il tema dell’ambiente. Fa parte dell’agenda quotidiana di un Sindaco e di un Consiglio Comunale. Basti pensare alle iniziative per abbassare i livelli di inquinamento dell’aria e alla raccolta differenziata dei rifiuti. Ma è anche un grande tema nazionale, perché la green economy è un settore in crescita. E globale, come dimostra l’intesa di Parigi sui cambiamenti climatici, che il Parlamento italiano ha recentemente ratificato. Questa ratifica ci mette in condizione di partecipare con le carte in regola alla COP 22 di Marrakech, che discuterà da oggi dell’attuazione degli accordi di Parigi. Ma anche il tema dei piccoli Comuni, di cui si parlerà, è un argomento tutt’altro che localistico. Tanto che la Camera dei deputati, lo scorso 29 Settembre, ha approvato all’unanimità – ci tengo a sottolinearlo – una legge per sostenerli e valorizzarli considerandoli una grande questione nazionale. Questa legge ha un duplice obbiettivo: quello di salvare queste realtà, che sono un patrimonio della nostra storia, dal rischio di spopolamento; e quello di considerarle una opportunità per uno sviluppo che sia capace di tenere insieme, cultura e saperi tradizionali con l’innovazione, le nuove tecnologie e la green economy. Perché questo avvenga occorre che i piccoli Comuni possano condividere tra loro servizi e progetti innovativi. A ciò si lega un altro tema della discussione odierna: quello della cultura, che rappresenta la nostra peculiarità e la nostra ricchezza. Abbiamo un patrimonio di beni culturali, archeologici e architettonici unico al mondo che attrae tanti visitatori nelle nostre città. E infatti i Comuni dedicano molto spazio nei loro programmi alle attività culturali. Ma è anche un grande tema nazionale perché la cultura e il turismo possono produrre ancora di più reddito e posti di lavoro. Abbiamo inoltre scelto di parlare di politiche di genere perché la effettiva parità dei diritti, nel mondo del lavoro e nella politica, fa crescere tutta la società. E’ dimostrato che nei Paesi in cui più donne lavorano, cresce la produzione, migliora la vita civile e non si conosce crisi demografica. Venerdì scorso abbiamo salutato per l’ultima volta una grande donna italiana, una madre della nostra Repubblica, Tina Anselmi. A Tina Anselmi abbiamo dedicato un posto d’onore nella Sala delle Donne, che dal luglio scorso abbiamo allestito in questo Palazzo. Perché è stata la prima donna Ministra dopo 36 governi con ben 836 ministri tutti uomini. E in quella sala, ci sono anche foto delle prime dieci Sindache elette nel 1946, che non è stato facile rintracciare negli archivi. Mi permetto di invitare le Sindache e i Sindaci, a valorizzare le donne che hanno contribuito alla vita politica e sociale dei territori. Ce ne sono e sono tante. E’ giusto che venga loro riconosciuto quanto hanno fatto. Affronteremo stamattina anche il tema dell’accoglienza e dell’integrazione che so essere, per i Comuni, un argomento non certo facile. L’Italia sta dando il meglio di sé nel salvare vite umane in mare e per questo vorrei che tutti insieme rendessimo omaggio alle donne e agli uomini della Marina e della Guardia Costiera. La prima accoglienza è sicuramente una sfida difficile per i Comuni più esposti agli arrivi, ai quali deve andare il sostegno concreto di tutte le Istituzioni. Ma la prima accoglienza da sola non basta. E’ necessario rafforzare in tutto il territorio nazionale la politica di integrazione, che preveda percorsi ben definiti, basati su doveri e opportunità. Se questo fenomeno non è governato in una prospettiva di medio e lungo termine, possono prevalere tra i cittadini italiani sentimenti di paura e di rifiuto. E i Sindaci tutto questo lo sanno bene. Parleremo infine di Welfare. Le politiche di austerità hanno comportato, in Italia e in Europa, tagli e restrizioni al sistema di protezione sociale, con conseguenze molto pesanti per i cittadini. Il disagio si è spesso scaricato sui Comuni, che non possiedono né i poteri né le risorse per rispondere compiutamente alla domanda di sostegno che viene loro rivolta dalle persone più vulnerabili. E’ quindi urgente cambiare le politiche economiche e rafforzare il welfare. Questa è la battaglia più importante da fare in Europa. Il nostro è un paese complesso. Guardandolo sulle carte geografiche appare un piccolo territorio rispetto ad altri grandi Paesi, ma al suo interno vivono tante particolarità che non vanno considerate un problema perché sono una ricchezza della nostra società. L’Italia non è quindi un Paese che si governa da un unico centro. Il potere e le responsabilità vanno diffusi fino a prevedere un sempre maggiore coinvolgimento dei cittadini nel processo decisionale. Questa visione di una democrazia diffusa, partecipata, responsabile ha le sue fondamenta proprio nei Comuni. L’Italia ha di fronte a sé scelte impegnative e di lungo periodo, che riguardano il destino delle generazioni future. Al primo posto tra le priorità, come ci dice il dramma del terremoto, è la messa in sicurezza del nostro territorio. E’ questa la vera grande opera pubblica di cui l’Italia ha bisogno! Tutti, ciascuno con le proprie idee e i propri programmi, dobbiamo concorrere al cambiamento di cui l’Italia ha bisogno. A voi, care Sindache e cari Sindaci, spetta anche in questo caso un ruolo di prima linea. E sono certa che lo assolverete nel modo migliore, per il bene dei cittadini italiani e del nostro Paese”.