Il personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) del Corpo Forestale dello Stato di Viterbo, su delega della Procura della Repubblica di Viterbo, ha eseguito su ordinanza del GIP di Viterbo, cinque provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di alcuni dipendenti pubblici e imprenditori operanti nella provincia di Viterbo e presso la Regione Lazio, posti agli arresti domiciliari.La richiesta avanzata dai PP.MM. al GIP è giunta all’esito di una complessa e protratta attività d’indagine, concernente numerosi fatti di turbativa d’asta, rivelazione di segreti d’ufficio e corruzione, posti in essere, secondo quanto ricostruito, in relazione all’affidamento di lavori pubblici o al rilascio di titoli abilitativi, ai fini della realizzazione di rilevanti attività commerciali.
Dall’esito delle indagini è emerso, in particolare, l’ipotesi di ripetute condotte di asservimento della pubblica funzione, esercitata da amministratori locali a beneficio di taluni imprenditori privati, avvantaggiati rispetto agli altri, con conseguente grave distorsione della libera concorrenza commerciale e imprenditoriale, con significativi ritorni economici per i pubblici ufficiali coinvolti.
Nello specifico i fatti oggetto di accertamento, riguardano plurimi affidamenti di lavori da parte del Comune di Acquapendente mediante procedura negoziata, in larga prevalenza in favore dello stesso soggetto imprenditoriale, ovvero procedure di evidenza pubblica turbata da accordi collusivi, concernente l’individuazione, concordata tra pubblici amministratori della stazione appaltante ed imprenditori interessati, dei soggetti da invitare a partecipare alle offerte (con conseguente possibilità, per gli stessi imprenditori, di accordarsi rispetto alle offerte da presentare e così influire, in modo determinante, sia sulla selezione del soggetto aggiudicatario, che sui contenuti dell’aggiudicazione); gli accertamenti hanno altresì riguardato casi di affidamento di lavori in regime di “somma urgenza”, in difetto dei presupposti di legge e il rilascio di permessi riguardanti attività commerciali di rilievo, operanti nel territorio comunale.
I comportamenti illeciti in ipotesi accertati, come si ripete, risultano continuativamente posti in essere nel tempo, fino al termine dell’anno 2015; il GIP di Viterbo ha ritenuto sussistenti sia il pericolo attuale di reiterazione di reati della stessa indole (rilevando, tra l’altro, come i rapporti tra i soggetti coinvolti siano ancora stabiliti e perduranti), che il pericolo di inquinamento delle prove.
L’indagine è stata svolta sotto il diretto controllo dei pubblici ministeri assegnatari, con l’efficiente contributo del NIPAF del Corpo Forestale dello Stato di Viterbo.
Proseguono gli accertamenti al fine di acquisire ulteriori elementi di conoscenza e di riscontro, rispetto alle risultanze sino ad oggi acquisite.
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17 Dicembre 2024