Il nome di questo movimento è già di per sé fastidioso. “Manif pour tous” – Manifestazione per tutti – è di per sé una dicitura presuntuosa poiché queste persone non rappresentano tutti e ci mancherebbe anche. Secondo i dati giunti dopo la manifestazione, rispetto al 2012, ci sarebbero stati meno partecipanti. E meno male.
Nel 2012 si erano accaniti contro il matrimonio gay. Spiacenti per loro e le loro bandiere con mamma, papà e bambini bianchi su fondo rosa per contestare anche l’adozione, ma la legge è passata e le coppie omosessuali possono finalmente godere degli stessi diritti degli etero.
Posso concepire il fatto che non siamo tutti dello stesso parere, democrazia oblige, ma già nel 2012 avevano scandito propositi omofobi e portato avanti teorie che non trovavano alcun fondamento quali quella che un bambino cresciuto in una famiglia composta da due donne o due uomini diventerebbe a sua volta gay. E’ scientificamente provato, anche se la scienza non è sempre esatta, che non è vero. Ed anche se fosse? Gli omosessuali non hanno forse alla base una mamma ed un papà? Non sono normalmente partoriti? Se lo ricordino le signore che sfilano e gridano allo scandalo.
Perché il movimento è uscito dalla porta per rientrare dalla finestra? Ma perché siamo in campagna elettorale. Siamo nel tormentone delle primarie dei vari partiti per scegliere i candidati alla Presidenza. Una lunga via crucis… A ognuno la sua croce direbbe qualcuno. I Manif pour Tous, tra l’altro, non provengono da tutte le correnti politiche ma sono un bel covo di reazionari con gran gioia dell’estrema destra francese.
Se il governo che ha fatto passare la legge, anche se col forcipe, invece di chiamare l’unione “matrimonio” avesse utilizzato un termine più moderno e non rivendicabile anche dalle varie religioni forse ci saremmo risparmiati qualche sfilata. Vogliamo ricordare Civitas con una croce gigante di legno davanti al Senato?
Ma quest’anno di matrimonio si parla meno anche se chiedono la soppressione della Legge Taubira. La parola d’ordine è la PMA o la Procreazione medicalmente assistita detta “senza padre”, seguono slogan come “scandalo della GPA” o la Gestazione per altri, “minacce sulla libertà educativa”… e via dicendo…
Qualcuno vuol dir loro che è inutile che strillino per chiedere l’abolizione della GPA visto che in Francia non è autorizzata?
Ciò dimostra il livello culturale dei manifestanti della domenica armati di passeggini che mettono bandierine e cartelli in mano a bambini che non sanno neanche dove sono. Bell’educazione…
Quattro anni dopo la Manif pour tous vorrebbe pesare sui “presidenziabili” per difendre la “famiglia e l’educazione”. Sarebbe più utile e fruttuoso riflettere veramente sulle necessità di ognuno di noi senza voler imporre una struttura famigliare predefinita.
Se tutto fosse bianco o nero non saremmo qui a discutere su chi può fare cosa. Sono tornati con la loro omofobia ed i loro slogan retrogradi per non dire ignoranti. Speriamo che non ricomincino ad essere un tormentone, tanto più che qualche candidato di estrema destra si è discretamente infilato nei loro ranghi.
Luisa Pace