Siamo arrivati all’indecenza nelle interferenze nella competizione referendaria. Il SI ha oramai a suo sostegno tutti quelli che avrebbero il dovere giuridico, morale e di buon gusto di astenersi da ogni intervento e di essere, o, almeno, di mostrarsi imparziali.
Io non sono mai stato indulgente nei confronti dei maniaci delle “dietrologie”, dei “complotti”, del “potere vero che è quello della finanza internazionale”. Una cultura, che è poi di sostanziale rassegnazione e disimpegno, che accomuna una certa Destra ed una certa Sinistra.
“C’è dietro la CIA” era la formula comica dei ragionamenti (si fa per dire) dell’uomo di Sinistra.
Ma quella cultura ha creato un ambiente ed una classe politica che non solo accetta interferenze di ogni genere, ma “realisticamente” (e miserevolmente) le invoca, le esige, se ne avvale e le proclama come propria legittimazione. Il Renzismo è il distillato di questa cultura intrisa di una “libido servendi” nei confronti dei “poteri forti” stranieri oltre che nostrani.
Eredi legittimi e testamentari di quelli che giuravano e protestavano che “c’era dietro la CIA” che gli altri erano “servi degli Americani”, delle multinazionali, della “plutocrazia occidentale” etc. etc. oggi i renzisti, quelli del cosiddetto “Partito della Nazione”, sono invischiati in legami di dipendenza con l’affarismo italiano e straniero, ostentano ed invocano il sostegno dei grandi interessi finanziari e bancari. E lo ottengono e consentono che esso si manifesti in modo tracotante ed insopportabile per la dignità del nostro Paese.
Gli Alleati, l’America, non intervennero per la campagna per il referendum Monarchia-Repubblica (che implicava questioni di responsabilità per la guerra nei loro confronti) come oggi un Ambasciatore USA si è permesso di fare nel modo più plateale e becero, oltre che disinformato, nella campagna per la revisione istituzionale.
Ma peggio delle interferenze politiche e diplomatiche sono quelle di gruppi finanziari.
I legami del Governo Renzi, non solo per via del Monte Paschi di Siena, con la Banca Morgan, l’impudenza di questa nel concepire, come consulenza all’Italia, proprio progetti di riforme costituzionali (con la connivenza e la “trasmissione” di Napolitano, l’ex comunista antiatlantico!!) sono casi oramai così noti e così impudenti ne sono le manifestazioni, da suscitare preoccupazioni proprio negli ambienti finanziari stranierei (e italiani) concorrenti con quel colosso americano. Seguono le interferenze di Confindustria, delle Banche italiane, di affaristi di ogni genere.
La riforma costituzionale “ad personam” non è solo ritagliata secondo le esigenze del Partito della Nazione. Ma anche su quelle di un ambiente finanziario internazionale e nazionale che eugualmente mira al monopolio del “protettorato” sul nostro Paese. Interessi veri o presunti perché tra invasori e collaborazionisti è inevitabile che si crei un circuito che rende sempre più caotico, disastroso e vergognoso il reciproco appoggio.
Potremmo entrare in particolari dolorosi e vergognosi per tutto il Paese. Ma basta questo per votare NO. Un NO convinto, indispensabile. NO e NO!
Mauro Mellini