E’ scoppiato un bel casino per l’opuscolo: “Stili di vita corretti – Per la prevenzione della sterilità e della infertilità”.
No, non si tratta di un libello che spieghi ad un pubblico di ignari come si fanno i bambini e neppure un manuale che illustri e stimoli un gran da farsi nelle attività da Dio Onnipotente o da Madre Natura messe alla portata dell’Uomo (o della Donna) per perpetuare la specie.
O, forse si tratta proprio di questo. Forse non lo sapremo mai abbastanza facilmente, perché il libello è stato frettolosamente ritirato dalla circolazione.
Il gran casino è scoppiato per la copertina, non per il contenuto, del quale posso dire che è certamente un po’ buffo. Mi fa pensare all’art. 1 della legge sull’Aborto: “La Repubblica garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile”. Intervenendo alla Camera su quell’articolo dissi che mi pareva dovesse illustrarsi con una vignetta raffigurante uno sportello, dietro il quale campeggi un’Italia col capo cinto dalla classica corona turrita con sopra la ancor più classica stellona. Ai piedi dello sportello un ometto con il fumetto: “scusi…vorrei procreare…!”.
E, poi, citai lo stornello di un noto ubriacone del mio paese d’origine (che improvvisò quando gli notificarono la tassa sul celibato) che io reputo il più brillante poeta dialettale del luogo. Non tutto quanto però, perché se no mi avrebbero cacciato dall’Aula:
“Fior de corallo
M’hanno messo la tassa sull’uccello
E io nun trovo modo d’imbucallo!”
Ma, a parte i versi di Goffredo Speroni (così si chiamava) quell’opuscolo ha in sé qualcosa di comico.
La copertina, poi, sembra un tiro mancino di qualche provocatore. Ed è questo che sostiene la Ministra della Salute cui si deve quell’edizione (lo attesta, con tanto di stemma della Repubblica una scritta bene in vista) che sostiene che la copertina sarebbe stata sostituita: un tiro birbone da manuale!!
La copertina stampata (quella “originale” non si conosce) è divisa di due parti: di sopra “le buone abitudini da promuovere”. Non pensate che vi sia la foto di una attività diretta a scongiurare il pericolo della natalità. Vi è però rappresentata una sorta di famiglia modello, tutti belli, con occhi azzurri e capelli biondastri e sorridenti, che vagamente richiamano alla mente i manifesti di difesa della pretesa “razza italiana”.
Di sotto, separata da una linea che sembra uno sbarramento ad alta tensione, una scritta: “I cattivi compagni” (sissignori proprio così!!) da abbandonare”. Ed ahimè dei tipi brutti e cattivi, capelloni, forse drogati e persino un nero, un africano!!!
Sembra un aggiornamento della “Difesa della Razza” di Telesio Interlandi, di triste memoria. Che succede? La Ministra della Sanità ci fa la “predica delle cattive compagnie da evitare”, dei “negri” da abbandonare assieme ad altri brutti e cattivi benché “bianchi”?
Se vi sembra meno grave che, come sostiene la Lorenzin, qualche misterioso sabotatore possa essersi introdotto nel Ministero della Salute ed abbia potuto sostituire la copertina è segno che avete una propensione incredibile all’ottimismo. Il fatto sarebbe divertente, ma non meno allarmante. Anzi.
Ma è più probabile che questa misteriosa sostituzione non vi sia stata.
Da sostituire è la Ministra, Beatrice Lorenzin.
E pensare che per quella “campagna” pro procreazione si sono spesi più di centomila euro!
Mauro Mellini