Il “chiodo fisso” di Berlusconi è sempre stato, quello dei “moderati” da raccogliere nel suo partito e nella coalizione attorno ad esso costituita per essere maggioranza e governare.
Chi sono i “moderati”? Difficile dirlo, perché “moderazione” è una virtù, non una posizione politica, a meno che non sia chiaro a che cosa, a quale corrente si riferisca il “moderatamente”.
Se no “moderati” possono essere i “moderatamente” fascisti (ce n’erano e ce ne sono tanti), “moderatamente” comunisti (tantissimi!), “moderatamente” cattolici e così via.
Ci sono stati molti “moderatamente” berlusconiani, che si sono squagliati quando assai poco moderatamente il Partito dei Magistrati ha deciso di fare la pelle al Cavaliere. “Moderatamente” è diventato di Destra l’ex P.C.I. per realizzare un sogno autoritario conforme alla sua origine, ma adattato alla nuova situazione con la “novità” di un Partito moderatamente della Nazione, di Sinistra, ma moderatamente anche di Destra, cioè Democratico, ma moderatamente monocratico.
Ora, dopo che l’apparato aziendale Mediaset, con alla testa Confalonieri aveva concepito l’allineamento di quello che, evidentemente, considerava il settore politico del gruppo aziendale, su posizioni “nazareniche” cioè a far da reggicoda a Renzi, allineandosi al SI della Confindustria al referendum, visto che Berlusconi, superata meglio del previsto, la crisi cardiaca e la relativa operazione, ha sfoderato almeno un po’ del suo spirito poco incline a far da reggicoda, cerca di vellicare la sua tradizionale ricerca e propensione per i “moderati” e per gli “esponenti della società civile” per portarlo, comunque, alla “moderazione”. C’è una parte dell’apparato berlusconiano che, nella “moderazione” e con la “moderazione”, cerca di realizzare un mezzonazarenismo, di non tagliare i ponti con Renzi. Come? scegliendo la strada di un “NO moderato”. Cioè un No dichiarato ma non testimoniato con un conseguente impegno. Alla Bersani.
C’è l’impressione che la grande campagna per la nuova raccolta dei “moderati” passi, ad esempio, per l’emarginazione di Brunetta, che la campagna per il No la fa sul serio.
Questi arzigogoli saranno moderatamente cretini. Ma non riesco ad usare moderazione nel definirli tali. Ed anche indecenti, non moderatamente.
Mauro Mellini