Renzi, da quando ha capito che l’osso del referendum è duro per i suoi denti e che stanno venendo al pettine errori e bugie d’ogni genere suoi e dei suoi compari, ha cominciato ad usare la tattica del rinvio. Quella che a primavera era il “referendum di ottobre” è diventato un prudente “referendum d’autunno”. E’ evidente l’intenzione e la speranza di farne il “referendum d’inverno”. O del mai.
Ora, alle pressanti richieste di fissazione della data, Renzi risponde fissando la data di quanto fisserà la data del referendum. Il 26 settembre.
Questo è il sistema tipico dei bancarottieri, dei debitori insolventi: rinviare, rinviare. “Pagherò domani…”, “Aspetto di incassare un mio credito”…”Mi arriva una grossa eredità…di uno zio che non è ancora morto, ma…”. E così via.
In genere ne approfittano, poi, gli usurai. Noi auguriamo sinceramente a Renzi di starne alla larga. Ma ad approfittarne siano i cittadini, gli elettori per meglio capire di avere a che fare con un bancarottiere chiacchierone.
Mauro Mellini