1. Strategie della Guardia di Finanza nel contrasto al fenomeno criminale.
La Guardia di Finanza concorre e fornisce il proprio contributo all’apparato di prevenzione ed investigazione antiterrorismo che, sotto l’egida del Ministero dell’Interno, gravita principalmente sulle due Forze di Polizia a competenza generale.
Il supporto si concretizza nello sviluppo di indagini mirate sui flussi finanziari che “alimentano” gli investimenti a sostegno di associazioni criminali nazionali ed internazionali, in ragione dei compiti di polizia economico-finanziaria di cui al D.Lgs. n. 68/2001.
In tale contesto il Corpo svolge sia attività di repressione, sia un’azione di prevenzione: tant’è vero che i Reparti del Corpo, oltre alle tradizionali indagini di polizia giudiziaria svolte d’iniziativa e su delega delle Procure Distrettuali, approfondiscono in via preventiva i flussi finanziari che possono rafforzare questi gruppi criminali la cui ricostruzione può comportare specifiche investigazioni.
In particolare, tale approfondimento si esplica tramite lo sviluppo delle segnalazioni di operazioni sospette (S.O.S.), generate dal sistema finanziario e da altri soggetti sottoposti agli speciali obblighi (professionisti, money transfer, compro oro, ecc.), l’effettuazione di ispezioni presso gli stessi operatori nonché l’esecuzione delle misure di congelamento nei confronti degli indiziati di appartenere ad organizzazioni terroristiche ed inseriti nelle cc.dd. black list diramate dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea.
Nel dettaglio i numeri confermano il rafforzamento del monitoraggio dei flussi di denaro potenzialmente a rischio; infatti, nel primo semestre di quest’anno sono state 597 le S.O.S. analizzate dal Corpo rispetto alle 579 dell’intero anno 2015.
Inoltre, la Guardia di Finanza:
- partecipa attivamente ai canali di cooperazione internazionale, deputati all’interscambio informativo di polizia e di analisi nel settore del terrorismo e del suo finanziamento;
- prende parte ai principali fori internazionali ed alle iniziative assunte in ambito GAFI (Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale), UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine) e Organismi comunitari;
- sostiene l’azione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nella partecipazione al Gruppo Internazionale “Coalizione Anti-Isis”.
2. Principali novità recentemente introdotte.
In considerazione del livello di attenzione nei confronti della minaccia terroristica, è stato previsto:
- in seno al II Reparto – Coordinamento Informativo e Relazioni Internazionali del Comando Generale, la costituzione di una “cabina di regia” per promuovere e coordinare i flussi informativi all’interno della Guardia di Finanza e, quindi, orientare in modo proficuo l’attività investigativa nel settore. La nuova struttura fornirà, inoltre, la qualificata partecipazione al C.A.S.A. (Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo) presso il Ministero dell’Interno nonché al C.S.F. (Comitato di Sicurezza Finanziaria) presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze;
- l’istituzione, nell’ambito del Nucleo Speciale Polizia Valutaria, del G.I.F.T. (Gruppo Investigativo sul Finanziamento al Terrorismo). Questa nuova Unità – affidata ad un Colonnello e composta da personale altamente specializzato, con esperienza operativa in materia di analisi delle operazioni sospette – avrà il compito di approfondire le movimentazioni finanziarie considerate a rischio di terrorismo, mettendo a sistema le molteplici fonti informative inoltrate dalle Financial Intelligence Unit estere e dall’U.I.F. nazionale nonché le altre informazioni originate dalla “cabina di regia” del II Reparto del Comando Generale.
La stessa articolazione sarà, inoltre, referente della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (DNAA), con la quale il Corpo, lo scorso ottobre, ha siglato un protocollo d’intesa che consolida le sinergie operative nel settore.
Tale memorandum assicura la tempestiva analisi delle informazioni contenute nelle segnalazioni di operazioni sospette, in modo tale che la stessa DNAA possa effettuare il coordinamento dei successivi sviluppi investigativi per le indagini in materia di terrorismo;
- il mirato scambio informativo – anche riguardante elementi tratti dalle segnalazioni di operazioni sospette – con le Agenzie di Informazione e Sicurezza e le altre Forze di Polizia che compongono il Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo.