Nel novembre 2015 un enorme incendio boschivo aveva devastato oltre 1000 ettari in provincia di Biella, nei comuni di Trivero e Portula, interessando anche l’area protetta della Valsessera, Sito di Interesse Comunitario della rete europea Natura 2000 (codice IT1130002) . Lo spegnimento aveva coinvolto, oltre al personale CFS e VVFF, i volontari aib della Regione, gli aeromobili del COAU e della Regione. Parallelamente alle operazioni di spegnimento erano partite anche le indagini, che si sono sviluppate per diversi mesi, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Biella; nel corso delle indagini sono stati sentiti numerosi testimoni, visionate ed acquisite immagini scattate da escursionisti, che hanno consentito di ricostruire i movimenti dell’autore, e lo sviluppo delle fiamme. Sono inoltre state utilizzate intercettazioni telefoniche ed ambientali, e svolti campionamenti di candele (dimostratesi poi quelle utilizzate per creare gli inneschi). Il grande lavoro svolto ha consentito l’identificazione ed il rinvio a giudizio di un allevatore locale, che aveva in gestione i pascoli limitrofi al bosco, e che aveva utilizzato la tecnica arcaica e ormai tecnicamente ingiustificabile del fuoco per il rinnovo del pascolo.
Oltre interessare il bosco e l’ambiente per la grande estensione di 1064 ha, l’incendio aveva anche causato la formazione di una enorme cappa di fumo, che per giorni aveva avvolto i paesi, ed aveva reso difficile, pericoloso, e a tratti anche impossibile, il volo degli aeromobili interessati ed il movimento stesso del personale che stava intervenendo sul posto, procurando preoccupazioni anche per la salute dei residenti.
Si tratta di un successo di grande importanza nella lotta agli incendiari, in una provincia, come quella di Biella, tra le poche province del nord ai primi posti tra quelle più interessate dal fenomeno.