Poletti: per il lavoro e l’economia necessarie le riforme, con un occhio attento alla formazione dei giovani
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ha partecipato alla tavola rotonda “Disponibile! Il diritto dei cittadini al riuso di spazi abbandonati”, nell’ambito del “Festival della Partecipazione” aperto ieri a L’Aquila. Al centro dei lavori in agenda, la legge 164/2014 il cui art.24, prevede la possibilità, per i Comuni, di assegnare aree e beni immobili pubblici ai cittadini, singoli e organizzati, per lo svolgimento di attività d’interesse generale.
A margine dell’incontro, il Ministro ha rilasciato alcune dichiarazioni sul tema dell’occupazione: “Il lavoro è aumentato di 500.000 occupati, nei due anni e mezzo da quando siamo al governo, e di 299.000 unità nell’ultimo anno. È evidente che ciò non risolve il problema della disoccupazione italiana che per il nostro Paese è un problema storico”.
L’analisi del Ministro Poletti è stata, infatti, anche strutturale: “L’Italia – ha osservato – ha sempre avuto un livello di occupazione più basso rispetto alla media europea. Il problema, quindi, non è nato con la crisi che, semmai, lo ha solo pesantemente peggiorato”. Ecco quindi, ha proseguito, perché sono necessarie le riforme, in primo luogo quelle del lavoro e dell’economia, con un occhio attento alla formazione e alle capacità dei giovani. “L’unica maniera per affrontare stabilmente il tema del lavoro – ha detto il Ministro – è che crescano l’economia, che nascano delle imprese, che quelle che ci sono crescano e che gli investitori internazionali possano arrivare in Italia con la convinzione che in questo paese ci sono delle buone opportunità. Ciò – ha richiamato l’attenzione Poletti – è quanto bisogna realizzare e noi lo stiamo già facendo, cercando per esempio di migliorare le capacità e le competenze dei nostri giovani. Con l’introduzione dell’alternanza scuola-lavoro, per esempio, abbiamo cercato di mettere in relazione l’esperienza didattico formativa della scuola con l’esperienza del fare concretamente impresa”.
Sulle riforme, in modo particolare, il Ministro ha concluso evidenziando quanto tutte siano effettivamente necessarie: “Bisogna portarle a compimento poiché nel Paese c’è bisogno di produrre un contesto utile e interessante per la crescita e lo sviluppo. Questo significa avere giustizia, servizi e infrastrutture che funzionino davvero. E vuol dire anche che il terzo settore, l’associazionismo e il volontariato – con la nuova legge che abbiamo messo in campo – potranno operare attraverso regole definite, più semplici e chiare, e svolgere meglio il proprio ruolo, a partire dall’idea che noi coltiviamo e cioè che prima dello Stato e del mercato viene la società”.