di Agostino Spataro
Freddo polare a Parigi. Da giorni nevica. Candida neve che illumina le vie, i palazzi sulla Senna, l’atmosfera che involge la città.
A fatica, raggiungo la Bibliotheque Mazarine, a place du College de France, di fronte al Louvre.
Ai piedi dell’artistica scala, che sembra disegnata dal Bernini, ti accoglie un Cardinale col volto austero, bello e maturo, segnato da un sorriso appena accennato, una smorfia d’ironia in filigrana, sotto due baffi pieni e sopra un pizzo finemente coltivato che si allunga, come un cuneo di voluttà, sopra il suo collo eburneo.
Sono arrivato dalla lontana, e calda, Sicilia, per partecipare a una conferenza sull’India, la potenza quieta, ma col pensiero fisso a quest’antica biblioteca creata, a sue spese, dal cardinale Giulio Mazzarino e donata allo Stato francese, con altri beni e opere d’arte d’ingente valore.
“Buongiorno Eminenza, posso salire?”
“Si accomodi figliolo, siamo qui per servirla…Da quasi quattro secoli….”
In questa biblioteca sono custoditi libri e codici rari e gli originali delle “mazarinades” ossia dei libelli e delle invettive prodotti, durante gli anni della Fronda, contro il Cardinale Mazzarino primo ministro del re-bambino, Luigi XIV, e amante di Anna d’Austria, regina madre e reggente del regno.
Il numero esatto delle “mazarinades” non si conosce.
Si parla di varie migliaia (fra dieci e quattordici mila), anche di centomila. Un grande problema per me che, fra tanta maldicenza, sto cercando la chiave di un fascinoso mistero. (dic. 2011)
(Agostino Spataro in- http://www.amazon.com/dp/B00JLD0AAW/ref=rdr_kindle_ext_tmb)
allegato: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/24/indagine-sul-cardinale.html