- Federazione dei verdi Congresso nazionale di Chianciano Mozione tematica “riprendiamoci i Parchi”
Presentata da Elio Lanzillotti cofirmata dai delegati della provincie di Brindisi e Taranto – approvata all’unanimità
“In Italia ci sono 24 parchi nazionali, 134 parchi regionali, 30 aree marine protette. Se si considerano le riserve statali, regionali e le altre aree tutelate si arriva a un totale di 871 aree protette. Alle quali vanno aggiunti gli oltre 2.500 siti della Rete Natura 2000, istituiti per le Direttive su habitat e uccelli. I parchi nazionali coprono 14.656 kmq, ovvero il 4,8% del territorio nazionale: un’estensione di poco inferiore a quella dell’intera Calabria. I parchi regionali – considerando tutte le aree e le riserve istituite con leggi regionali o comunque di competenza locale – arrivano a poco più di 17.000 kmq, pari al 5,7% del territorio nazionale, più o meno quanto il Lazio. Al netto delle sovrapposizioni, sommando l’estensione delle aree protette e dei siti Rete Natura 2000, all’incirca il 22% dell’Italia è posto sotto tutela”. “ La normativa Italiana ed in particolare la legge 394 /91 legge quadro sulle aree protette è la migliore del mondo. Quanto riportato potrebbe far pensare che i parchi e le aree protette italiane godono buona salute. Purtroppo non è più così. Dal 2008 ad oggi la situazione delle aree protette è notevolmente peggiorata e prossimi alla catastrofe. Crisi economica, gestioni fallimentari, e mala politica stanno distruggendo il mondo dei parchi. In molti realtà non esiste più niente, niente soldi, niente governance, niente ricerca, solo poltronificio e incompetenza. La politica, il mondo della ricerca insieme ad alcune grandi associazioni ambientaliste (troppo interessate e troppo coinvolte in problematiche economiche) anziché reagire instaurando un processo di gestione virtuosa delle aree protette, hanno saputo solo proporre una “pessima” modifica della legge 394. Modifica utile solo a consolidare privilegi e posti di potere. E’ assolutamente necessario che la Federazione dei Verdi, partito a cui si deve la tutela dell’ambiente in Italia e unico soggetto politico immune da ogni interesse, (usando tutti i livelli della sua struttura nazionale, regionale, locale) si impegni con tutte le sue forze per salvare il salvabile. Bisogna subito concretizzare:
- Una commissione parlamentare d’inchiesta.
- Un’inchiesta della corte dei conti.
- Un’inchiesta della magistratura.
Tutte queste entità ognuna per le proprie specifiche competenze con una rapida azione simultanea devono verificare lo stato dell’arte dell’amministrazione dei parchi, punire gli eventuali abusi e proporre soluzioni ai problemi che si riscontreranno. In particolare si dovrà verificare:
Nell’ambito del Ministero dell’ambiente.
- Il Funzionamento amministrativo e contabile della “Direzione Generale della Conservazione Natura e del Mare”, comprese le attività di vigilanza sui soggetti gestori dei parchi
- Le Procedure di appalto “proprie” della Direzione.
- La reale rispondenza delle attività e delle iniziative della Direzione rispetto all’obbiettivo di tutela e conservazione delle aree protette secondo le indicazioni e lo spirito della legge quadro 394.
- Le situazioni di conflitto d’interesse nella nomina di Presidenti, Commissari e Direttori dei parchi in relazione ai funzionari del Ministero dell’ambiente.
- I rapporti economici e di prestazione di servizi del Ministero con le principali associazioni ambientaliste e con federparchi.
Nell’ambito dei soggetti gestori.
- Funzionamento amministrativo e contabile degli Enti Parco Nazionali delle riserve marine e delle riserve statali.
- Verifica dei “Titoli” delle “competenze” e di eventuali conflitti d’interesse di Direttori presidenti, funzionari apicali e consulenti dei parchi.
- Verifica delle procedure di gara e di tutti i concorsi degli ultimi quattro anni.
- Verifica di tutti i progetti di ricerca e di conservazione degli ultimi cinque anni e delle loro compatibilità con i programmi e le necessità dell’area protetta.
Nell’ambito delle maggiori associazioni ambientaliste
- Verifica dei rapporti economici e di prestazioni di servizio delle aree protette con le principali associazioni ambientaliste e con Federparchi.
- Verifica della compatibilità e dell’eventuale conflitto d’interesse nel conferimento di incarichi tra soggetti gestori e dirigenti associativi.
Dopo aver svolto questo complesso lavoro di indagine e pulizia…sarà possibile convocare una terza conferenza nazionale sulle aree protette che sancirà le nuove regole di gestione affinché i parchi tornino ad essere l’immenso patrimonio di ricerca e cultura di cui l’Italia non può e non deve fare a meno.