Sono passati alcuni anni da quando Graziella Luparello, 40 anni, originaria di Racalmuto, ha lasciato la divisa della Polizia per indossare la toga da magistrato.
Marco Tarallo, 48 anni, elettricista, di Palermo, doveva aver pensato ad un colpo facile quando sul treno in partenza da Palermo verso Agrigento ha affiancato un’anziana rubandole il portafoglio dalla borsa, consegnandolo ad un complice che si è immediatamente dileguato.
E lo stesso avrebbe fatto l’uomo se non avesse incontrato sulla sua strada Graziella Luparello, magistrato, giudice a latere al processo Capaci bis, con un passato da “sbirro” che evidentemente le è rimasto dentro.
L’ex poliziotta agrigentina, seduta a poca distanza da due poliziotti della Polizia ferroviaria di Agrigento, Gangarossa e Seminario, si è accorta del furto del portafoglio e senza pensarci due volte si è precipitata a bloccare l’ingresso del vagone piazzandosi dinanzi al borseggiatore pronto a fuggire.
Il giudice ha allarmato anche i due colleghi della Polizia ferroviaria, che sono immediatamente intervenuti facendo scattare le manette ai polsi del malfattore.
L’arresto è stato convalidato. La prima udienza si terrà il 9 dicembre.
Graziella Luparello, che prima di indossare la toga ha prestato servizio presso la questura di Agrigento, gode di molta stima e simpatia tra gli ex colleghi.
“Per la serie “vita da sbirri” – scrive quello che oggi è un ex collega del magistrato, che nel plaudire all’azione della Luparello, sottolinea come non si perda mai “la sindrome dello sceriffo – in senso positivo – anche se fai il magistrato”.
“Vita da sbirri”, da uomini e donne che rischiano la propria vita per un innato senso di giustizia e non certamente per lo stipendio da fame che gli viene erogato per svolgere un servizio in condizioni spesso precarie…