Antonello Soro è, per i ricercatori di curiosità rare, il garante della privacy. In Italia.
Qualcosa come il ministro svizzero della Marina o il comandante della flotta della Repubblica Ceca.
Antonello Soro è soddisfatto di una sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha “giudicato inadeguato” il livello di protezione dei dati personali negli Stati Uniti (sì, negli Stati Uniti, così leggo in un notiziario ANSA, che però voleva forse dire negli Stati dell’Unione Europea, ma tanto vale).
Ed ha aggiunto che “ora occorre una risposta coordinata a livello europeo…si stanno valutando…dai Garanti le modalità più efficaci per individuare linee guida comuni”.
Ecco dunque perché finora nessuno poteva sospettare che ci fosse, nientemeno, un garante della privacy anche nel nostro Paese, in cui, tutti intercettano tutti, gli affari di famiglia, le corna, gli amori, purché ci sia un processo, un’indagine, vengono “messi in piazza”, sulla stampa, in televisione, e fatti oggetto di commenti di psicologhi, medici, sociologhi ed ologhi di ogni risma.
Un Paese in cui chiunque riceve un “avviso di garanzia” è sputtanato a vita come colpevole di ogni delitto, magari semplicemente ipotizzato a vanvera per poter giustificare (si fa per dire) intercettazioni telefoniche ed ambientali, in cui il DNA, prelevato in massa ai “possibili” colpevoli di un delitto, è reso di pubblico dominio con tutte le congetture di ascendenze, corna e discendenze. Ma c’è un “garante” della privacy.
Soro, garante di tutto questo, ha sempre taciuto… L’esistenza del suo ufficio è un segreto per la maggior parte degli Italiani. Gli mancava la conoscenza delle “modalità più efficaci per individuare le linee guida” di un qualsiasi intervento, per dire agli sputtanatori per ambizione o per professione di piantarla, di avere rispetto delle privacy di cui è non gratuito garante.
Ora, però, pare che si risveglierà, purché vi sia il “coordinamento a livello europeo”. Valuterà con i colleghi europei “le modalità per individuare le linee guida di un intervento…” tradotto dal burocratese, “campa cavallo”.
Si parla in questi giorni (o piuttosto, si chiacchiera) di intercettazioni telefoniche.
Chiacchiere inutili, perché le varie formule in base alle quali consentire o no le intercettazioni si fondano tutte su elementi che coloro che da tali formule dovrebbero essere impediti di abusarne intercettando a vanvera, sono quelli stessi che stabiliscono l’esistenza di questi elementi, di questi presupposti.
Un esempio. La legge “consente” le intercettazioni quando vi siano fondati elementi che facciano ritenere che siano commessi certi reati. Ma, intanto, l’esistenza di certi reati “permanenti” (ad esempio l’associazione di stampo mafioso) è addirittura stabilita per legge (ci sono “Procure antimafia” in tutta Italia perché si presuppone che sempre ed ovunque vi siano in atto delitti di tal genere). Quindi le intercettazioni sono sempre consentite. E, poi, una contestazione di una “associazione a delinquere” non costa niente. Basta che un imputato abbia un paio di amici, di conoscenti e l’associazione è fatta, cioè è “ipotizzabile”. E se, poi, come spesso (ma non abbastanza spesso) il reato strumentalmente contestato “cade”, non è che le intercettazioni diventano inutilizzabili. Restano “buone” per qualsiasi altra accusa.
Queste cose le sanno anche i praticanti degli ultimi studi legali. Pare però che il Garante dell’Autority sia l’unico a “poter non sapere”. O, comunque a poter non intervenire per denunziare l’abuso. Tace ed attende tempi migliori.
Studia, valuta le modalità per individuare le linee di un intervento. Sempre che trovi d’accordo i suoi Colleghi europei. I quali, magari, stentano a credere a queste cose, perché in Italia ci vengono solo come turisti.
Caro buon Garante! Continui pure a “valutare le modalità”. E se Le viene in mente che potremmo aver ragione noi, non si lasci scappar detto nulla per telefono.
Potrebbe essere intercettato.
Mauro Mellini – www.giustiziagiusta.info
P.S. Non chiedo a Soro a quanto ammontino i suoi emolumenti. Io rispetto la privacy. Che nel caso, pur non essendo tanto privata, sarà sicuramente assai ben protetta.