Dopo il suo caparbio “non mi dimetto” pronunziato da Crocetta dopo che la Procura e la paura del voto hanno sembrato volergli tendere una mano, è intervenuta un’altra sua dichiarazione considerata “possibilista” circa un “passo indietro” seguito dal voto.
“Non mi dimetto ora”, ha detto Crocetta perché sarebbe ammettere la verità di quella telefonata smentita dalla Procura”. “Ma poiché mi rendo conto che tutti mi vogliono tenere sulla graticola, allora, messo a posto il bilancio rovinoso, concluse le riforme delle provincie della trasformazione in “liberi consorzi di Comuni” e fatte alcun altre cose buone di cui la Sicilia ha proprio bisogno, potremo vedere assieme, noi del Centrosinistra, come regolarci per arrivare alla chiusura della legislatura ed a nuove elezioni”.
Campa cavallo.
I vecchi come me ricordano che sulla “Domenica del Corriere” c’era in un angolo della copertina celeste una vignetta intitolata “La vedova scaltra”. Un disegnino sempre uguale di un imponente signora in fitte gramaglie, circondata da signori in abiti funerari, con corone etc. E il fumetto “Signore, fatemi vedere… (e qui una di quelle cose che sempre si aspettano non accadano mai) e poi raccoglietemi accanto a quell’anima benedetta”.
Ora a fare la Vedova Scaltra è Crocetta, (che ha pure fatto il suo bravo pianto dirotto).
Se ne andrà (senza che lo raccolga il Signore) quando accadrà l’impossibile, cioè avrà messo a posto le cose della Sicilia, che ha potentemente contribuito a mandare in rovina.
Si tratta di vedere quante Vedove Scaltre finiranno per aggregarsi a questo lacrimevole funerale della Sicilia prima di decidersi a mandarlo a casa (e ad andarci anche loro con lo scioglimento del Parlamento Regionale).
Mauro Mellini – www.giustiziagiusta.info