Nonostante la coscienza che le condizioni imposte dall’Eurogruppo alla Grecia sono inspiegabilmente eccessive, il Parlamento ellenico ha detto Sì.
I rappresentanti dei vari partiti alternatisi alla tribuna hanno espresso le proprie critiche, la maggior parte di loro ha sottolineato la disperazione del popolo greco, dei disoccupati, dei pensionati ma le banche devono riaprire perché la gente possa avere di che vivere o sopravvivere.
L’Europa non ha ascoltato i messaggi della Grecia che ha tante volte dichiarato di volersi riprendere. Tsipras si è comportato con onestà ma ha pagato la disonestà e la corruzione dei suoi predecessori.
Anche oppositori all’accordo hanno votato sì pur sottolineando che si tratta di un sostegno volto a salvare il paese ma che terranno d’occhio quanto succederà e come le riforme saranno messe a punto. Presenteranno anche nuove proposte.
Non si capisce la ragione perché la Grecia sia costretta a fornire garanzie di affidabilità quando il Governo di Tsipras ha cambiato completamente rotta rispetto ai due governi precedenti che l’Eurogruppo, e soprattutto la Germania, sembrano rimpiangere.
Il documento partorito dall’Eurogruppo ha in fondo soltanto tolto lo spauracchio del Grexit.
L’UE sta impoverendo ulteriormente questo popolo, un suo popolo, aumentando l’IVA e quindi i beni di consumo, andando a toccare le pensioni, e non si parla delle pensioni d’oro ma di quelle della gente comune, invece di attaccare il clientelismo dei partiti che hanno portato la Grecia al baratro. Ma sicuramente il giovane governo ellenico saprà lottare contro la corruzione.
La Grecia, con la dignità di questo voto, ha dato uno schiaffo a chi sperava in un Grexit ed in un ritorno alla Dracma. Ha dato uno schiaffo morale a questa Europa che i padri fondatori quali Konrad Adenauer, Robert Shuman, Alcide De Gasperi volevano fiorente ed umana.
Si spera che la dignità greca che ha superato i tentativi di umiliazione da parte di chi forse non apprezzava l’idea di avere in seno all’UE un paese meno “conservatore” possa far riflettere coloro i quali hanno esposto gli europei ai diktat di un’economia esasperata che sta facendo crescere il tasso di povertà nella Zona Euro invece di investire nella crescita.
Luisa Pace