Per Renzi questo governo e il Pd sono contro mafie e corruzione.
A Roma, almeno dal punto di vista matematico, il PD batte il centrodestra nel confronto aperto con l’indagine Mafia Capitale. Gli uomini che hanno fatto parte delle squadre capitanate da Marino e Zingaretti sono stati dei veri e propri fuoriclasse secondo quanto emerge in questa seconda fase d’indagine della Procura antimafia di Roma.
In quest’ultima tornata di arresti eclatanti spiccano i nomi di Mirko Coratti – già presidente del Consiglio comunale di Roma. “Me sò comprato Coratti”, sosteneva al telefono il capo delle cooperative rosse e non solo quelle, Salvatore Buzzi, sempre in prima fila nelle convention del PD romano. Poi ancora Pierpaolo Pedetti, consigliere comunale del PD e presidente della commissione Patrimonio di Roma Capitale.
Daniele Ozzimo, sempre del PD, scelto dal sindaco Marino come assessore alla Casa . Anche lui dimessosi per cercare di tenere in piedi il traballante castello del potere del sindaco scienziato e ricercatore prestato alla politica. Il pezzo forte della collezione degli uomini PD vicini a Marino e Zingaretti finito agli arresti è quell’Andrea Tassone, già mini sindaco di Ostia, tra i più attivi organizzatori di convention antimafia supportate dai gregari dei buoni di professione e prodigo di premi e riconoscimenti ai paladini “cacio e pepe” della legalità.
Quello che resta incomprensibile in questa vicenda paradossale è che mentre il Titanic affonda e il duo Marino_Zingaretti, in laconici e brevi comunicati stampa, continua a parlare di legalità e sostegno alla magistratura romana, affermando che le loro giunte sono un esempio di lotta alle mafie e alla corruzione. Come dire gli arrestati li ha messi al loro posto la divina provvidenza. Noi non c’eravamo. Il sigillo a questa farsa l’ha apposto quell’Orfini di rito renziano che caduto dal cielo scarica le responsabilità di collusione con le mafie romane ad altri. Ai prossimi arresti, probabilmente, si darà la responsabilità di aver nominato gli uomini di Buzzi e Carminati nelle Istituzioni di Roma e del Lazio al sindaco di Pechino.
Al ridicolo, è chiaro, non c’è mai fine. Da mesi “ I Cittadini Contro le mafie e la corruzione” chiedono che si avvii lo scioglimento per infiltrazioni mafiose nel comune di Roma e che Marino e Zingaretti si dimettano. La risposta al momento l’abbiamo avuta il 23 maggio scorso quando il nuovo prefetto di Roma Gabrielli, nominato dal Governo Renzi, si è fatto immortalare al fianco del sindaco di Romafia Capitale per commemorare la strage di Capaci.
C’è una legge che dovrebbe garantire i cittadini romani e del Lazio da questo schifo ed è quella dello scioglimento dell’amministrazione guidata da Marino ma sembra che stavolta debba essere interpretata a favore di chi “poteva” non sapere.