Non credevo ai miei occhi leggendo su una stampata di “Antimafia 2000” (il sito internet che Ingroia definisce “organo ufficioso della Procura di Palermo”) un titolo di questo tenore: “MONTANTE, LO BELLO, CATANZARO: ANTIMAFIA, CONFINDUSTRIA E RIFIUTI” e le firme: Salvo Vitale (con foto) e Salvatore Petrotto (ex sindaco di Racalmuto) nemici storici dell’intrallazzo della “munnizza” e delle acque (più o meno fognarie) con scarichi a mare senza depurazione, per questo querelati, processati e condannati (poi assolti) a Palermo e dintorni.
Il “pezzo” era conforme alle più brillanti narrazioni di Petrotto (che ben conosco) senza alcuna reticenza in “ossequio” alla testata (ed ai padroni) di quella testata.
La mia stima per il titolare e direttore di “Antimafia 2000” (organo ufficioso della Procura di Palermo, Ingroia dixit) non arriva al punto di formulare l’ipotesi che sia stata la Madonna, con la quale Bongiovanni è in quotidiano contatto tramite gli extraterrestri, a far presente all’”organo ufficioso” che quelli di Sincindustria, anziché eroi purissimi dell’antimafia, sono reprobi destinati inesorabilmente all’inferno con tutti i pennivendoli, apologeti e tirapiedi.
Quindi ci deve essere dell’altro. Che cosa?
Escluso che si tratti di un disguido e che l’articolo di Petrotto e Vitale, destinato magari a Giustizia Giusta ed al mio facebook, sia finito, per un inceppamento di internet, su Antimafia 2000, e non osando pensare che quest’ultima non sia più, come attestato da Ingroia, organo ufficioso della Procura palermitana, sono costretto a pensare che sia quest’ultima a cambiare rotta e registro (magari aprendo quello degli indagati per iscriverci i nomi giusti).
Fatto, dunque epocale. Sicindustria ed i suoi big monnezzari sono le colonne del Governo Crocetta e, con esso, della campagna “antitrattativa”, con la claque organizzata di Agende Rosse e Scorte Civiche che ha in Crocetta e nell’Antimafia militante e nelle schegge impazzite palermitane del P.d.M. il suo sostegno “politico-morale”.
Mi diceva uno, che pare ne sappia molto di queste cose, che tempo fa uno dei magistrati più in vista e più antimafia di quella Procura, ascoltando un Maresciallo dei Carabinieri snocciolargli i “titoli” di mafiosità personali e famigliari di uno dei “confindustriali” siciliani, lo interruppe nervosamente dicendogli “sì, sì ma ora si è redento”.
Già, “redento”, un termine che quelli della Procura avranno imparato ad usare dal loro amico e fiduciario (Ingroia dixit) il Guru parareligioso ed ufologico-mariano Bongiovanni.
Ora però, si direbbe che da quelle parti quella “redenzione” non sia più tanto scontata, se si consente ad uno che l’ha sempre negata, descrivendo dettagliatamente peccati tutt’altro che veniali dei “confindustriali”, ex pagatori di pizzo e no, ma rigorosamente autodefiniti “antimafia” di scrivere sul sito, “papale papale” la storia delle concessioni delle discariche.
Sarei tentato di chiedere al buon Petrotto qualcosa del “miracolo a Palermo”, ma non voglio metterlo in imbarazzo, anche perché, al più, potrebbe togliermi la curiosità di sapere come è che gli hanno consentito di pubblicare il pezzo su quella specie di “libro sacro” dell’antimafia (ufologica) palermitana. Ma il perché abbiano voluto che quelle cose che Petrotto ha scritto (e che scrive da sempre) vi si potessero leggere, è ben difficile che lo abbiano lasciato conoscere a Petrotto. Non sono cose che si raccontano se non a chi ha da spartire chi sa quali disegni.
A questo punto qualcuno mi domanderà: “ma, insomma che c’è scritto in quell’articolo”?
Io non intendo, anzitutto, guastare il chiaro ed efficace stile di Petrotto e Vitale.
E, poi, chi ha certe curiosità se le levi andando a leggere l’originale: il numero del 1 giugno 2015 di Antimafia 2000.
Non avrei mai pensato di dover fare pubblicità ad un simile sito internet di un Guru ufologo etc. Ma quell’articolo meriterebbe che lo si andasse a leggere anche sul “Corriere dell’Inferno”.
Grazie, Petrotto, grazie, Vitale.
Mauro Mellini – www.giustiziagiusta.info