Agrigento 03/06/2015 – Ancora una volta Girgenti Acque viene condannata. E’ il Giudice di Pace di Aragona nella persona del Dott. Cacciatore questa volta ad emettere l’ennesima sentenza – la n°08/2015 – a carico del gestore del servizio idrico che, a questo punto, sembra aver completato l’iride virtuale degli illeciti a danno degli utenti.
Dopo esser stato condannato per le tariffe applicate illegittimamente, dopo essere stato condannato per aver sostituito contatori senza la presenza e/o la conoscenza dell’utente, dopo esser stato condannato per aver richiesto canoni di depurazione in zone non servite dal servizio ecco che, e nuovamente, arriva una duplice condanna a riguardo un’altra volta i canoni di depurazione richiesti illegittimamente – considerato che i cosiddetti “pennelli a mare” non possono in alcun modo definirsi impianto di depurazione (alibi utilizzato dal gestore per richiedere il pagamento dello stesso servizio) – e a riguardo all’installazione di un impianto di conteggio dei m³ di acqua consumati (contatore più sfiato) difettoso che girando a vuoto faceva letteralmente pagare l’aria all’utente.
Duole constatare che gli utenti sono costretti ad agire in giudizio per non dover sopportare di dover sottostare passivamente ai continui abusi perpetrati dal gestore del servizio che si fa sempre sordo alle segnalazioni fatte dagli utenti presso gli sportelli o anche ufficialmente. Ed appare ancor più incredibile come gli enti preposti al controllo ed alla tutela non si siano mossi per mettere fine a questo scempio etico ed anche economico che tanto danno sta facendo agli agrigentini.
Si spera che, a questo punto, chi di dovere inizi a prendere provvedimenti ove si dovessero ravvisare delle inadempienze contrattuali da parte del gestore – come sembra assai probabile – non dimenticando che i cittadini sono la controparte di questo contratto.
Avv. Concetta Ausilia Eccelso