Non amo il populismo e neanche i comici a far politica. Tant’è che penso sia tutta colpa di Grillo. Per la verità forse non amo neppure la politica o quello che la stessa è diventata e ci si presenta quotidianamente sotto gli occhi.
La colpa, caro Beppe, è tutta tua. Anche se una lancia in tuo favore voglio spezzarla. Avevi ragione nel dire che la colpa non è tua se in Italia la politica la fanno i comici mentre i politici fanno i comici. E ti hanno preso sul serio.
Tanto ti hanno preso sul serio (dimenticando che sei un comico), da far diventare le tue parole un loro progetto. Ricordi quando parlavi e scrivevi di Pdl e pdmenoelle?
Come non pensare alle bizzarrie di un comico che parlava di Pdl e pdmenoelle quando ad Agrigento è nato l’accordo tra il PD e Forza Italia (ex Pdl), tenuto a battesimo dal presidente della Regione Rosario Crocetta?
Mi piaccia o meno, non posso che dar ragione ad un comico che parla di politica. E mentre i politici continuano a fare i comici mi chiedo quale sia la parte che ha aggiunto o sottratto una elle che, all’apparenza, faceva la differenza.
Cosa cambia il fatto che Enzo Gibiino, coordinatore regionale di Forza Italia, dopo l’inciucio agrigentino per il quale Crocetta ha ringraziato l’onorevole Gallo, abbia detto che Forza Italia è all’opposizione sia a Roma che in Sicilia? E può forse cambiare qualcosa la richiesta del deputato regionale del PD, Fabrizio Ferrandelli, al segretario regionale, Fausto Raciti, di commissariare il partito ad Agrigento? Ormai le carte sono a terra e tutti le hanno viste. E, a dire il vero, credo che un po’ di nausea la procurino a tutti coloro che, indipendentemente dal fatto che siano di destra, di centro o di sinistra, continuano ad avere ideali politici e quel minimo di onestà intellettuale che oggi fa la differenza.
Primarie farsa, liste civetta, inciuci, e risultato elettorale farsa. Già, comunque vadano le cose sarà necessario cambiare nome ai partiti.
Qualcuno si starà chiedendo se mi sia dato di volta il cervello ma da uomo comune, quale sono, guardo quello che accade ad Agrigento e mi interrogo. Un candidato funzionario Enel (Firetto); un candidato (Alessi) che parteciperà alle primarie del pdmenoelle e del Pdl (chiamatelo Patto, FI o come cavolo più piace a voi, tanto il risultato non cambia) e che è il patron dell’Akragas, sponsorizzata dall’Enel, non fanno pensare ad un futuro sindaco rigassificatorista? Perchè dunque non cambiare i nomi ai partiti o dare la maglietta sponsorizzata ai sindaci, anzichè quella brutta fascia di tre colori e con quel fiocchetto che fa tanto impaccio?
Beppe, la colpa è tua! E le comiche continuano…
Gian J. Morici