Andrea Guerra, ospite a Mix24 su Radio24 ha commentato diversi con Giovanni Minoli
“Banda larga con Telecom, o la facciamo nelle prossime 4/8 settimane o non ce la si fa”. E’ il parere dell’ex amministratore delegato Luxottica e ora consigliere strategico del premier Renzi per la politica industriale.
Minoli chiede a Guerra da chi verrebbe realizzata, Telecom? “Io spero di nuovo che l’incumbent, che il leader, Telecom Italia sia assolutamente il player protagonista in questa cosa. È possibile? Lo andiamo a capire. Io penso che sia importante, è il leader, è italiana”.
“Su Raiway-Eitowers conflitto di interessi? Viene alla luce quando qualcuno torna a fare l’imprenditore”
Alla domanda di Minoli sulla privatizzazione di RaiWay: “51% dice il governo per restare pubblico, all’Enel basta il 30%. Perché?”, Guerra commenta “L’ha detto, sappiamo che lì ci sono vent’anni di storia particolare“. Minoli prosegue: ”Insomma, se non fossero di Berlusconi EITowers sarebbe diverso…” “L’ha detto lei“. Minoli ricorda a Guerra che adesso il mercato mette a nudo con chiarezza quello che il centrosinistra non ha fatto quando governava, cioè il conflitto d’interessi. “Soprattutto nel momento in cui c’è qualcuno che torna a fare il proprio mestiere di imprenditore è evidente che questo viene più alla luce.”
“Io alla RAI? Fare l’amministratore delegato di un’azienda pubblica non è il mio mestiere”. Così risponde Andrea Guerra, alla domanda di Minoli che gli ricorda che si è fatto il suo nome come amministratore delegato della Rai e se questa proposta potrebbe piacere all’interessato.
E sul Jobs act: “Manca la protezione del lavoratore nel lungo periodo. La linea Marchionne non va bene”.
“Penso che dentro al jobs act ci siano tante cose buone ma credo che manchi ancora qualcosa di fondamentale che è la protezione del lavoratore nel lungo periodo”. E continua: “La flessibilità ce lo chiede il mondo, ma è fondamentale la qualificazione e riqualificazione”. Minoli: “La linea Marchionne sulle relazioni industriali va bene secondo lei?” “Non è la mia”, risponde Guerra.
Andrea Guerra commenta anche il tema delle micro aziende italiane e spiega: “Il problema vero è che quando parliamo di medie e piccole aziende parliamo rispetto alla media europea di micro aziende, le micro aziende purtroppo in questo mondo non hanno più significato”.
“In Germania hanno depurato i crediti inesigibili con la cosiddetta soluzione delle bad bank. Perché da noi no?”. A questa domanda di Giovanni Minoli, Andrea Guerra ha risposto: “I crediti inesigibili sono stati gestiti in altri tempi, la Spagna l’ha fatto, l’Irlanda l’ha fatto, la Germania l’ha fatto in un altro modo, noi non l’abbiamo fatto: un errore”.
Sul caso Ilva: “Il salvataggio dell’Ilva dal mio punto di vista è un simbolo straordinario. Se Ilva è salva o no lo sapremo per l’estate”. Minoli sottolinea: “Più che di privatizzare mi pare si stia pubblicizzando. Sbaglio?” “L’età che viviamo è un’età di paradossi,” spiega Guerra, “per cui non è più la “o” ma la “e”, per cui ci sono dei momenti in cui è necessario prendersi la responsabilità“. “Quindi pubblico e privato può essere una strada nuova?” Chiede Minoli. “Non ho nessun dubbio da questo punto di vista“. Alla domanda se sia stata buttata via troppo in fretta l’Iri, Andrea Guerra risponde: “L’Iri non so neanche cos’è, quello che le dico è che l’Ilva sicuramente sono 15 anni di scempi. Il salvataggio dell’Ilva dal mio punto di vista è un simbolo straordinario. Se Ilva è salva o no lo sapremo per l’estate. O salva o fallita”.
“Mi sembra che sulle Poste Caio resista; è così?”, chiede Giovanni Minoli ad Andrea Guerra, che risponde: “Prima di tutto privatizzazioni cosa significa? Significa portare delle aziende in borsa? Comunque, lo Stato rimane comunque. Portare le aziende in borsa conviene, perché diventano più trasparenti ed efficienti, sono più orientate al mercato“. Minoli incalza su Caio: “Si ma Caio resiste però”.
“Poste è uno strumento fondamentale pe;r l’Italia, per l’educazione finanziaria italiana, per l’educazione digitale italiana; io non penso che resista”
A Guerra viene quindi chiesto il perché di questo rallentamento.
“Perché deve fare determinati passaggi. Il passaggio dallo Stato al mercato è un passaggio delicato, e lo sta facendo delicato, lo sta facendo con i giusti passi e arriverà in borsa“. “Lei conosce bene Caio, è l’uomo giusto al posto giusto?” chiede infine Minoli a Guerra. “Assolutamente sì, perché è un rivoluzionario, una persona che è in grado veramente di cogliere determinate direttrici con abilità e sa perseguire i suoi obiettivi“.