È quello che ha annunciato Andrew Sullivan fondatore di the Dish, blog che racchiude in prevalenza commenti politici, nato negli USA nel 2000, ospitato prima da alcune testate on-line e da un paio di anni indipendente.
Sullivan non ha deciso di chiudere il blog del circolo della caccia di una sperduta cittadina dell’Ohio, ma un progetto di informazione politica che è arrivato a fatturare un milione di dollari ed è in attivo – non poco anche per un blog targato USA.
Dietro questa scelta la stanchezza, il bisogno di tornare a una vita normale insieme al suo compagno, assaporare la lentezza, guardarsi attorno senza essere in corsa perenne, godersi tutte le piccole cose che rendono la vita degna di essere vissuta. In controluce, la circostanza che anche i progetti intrapresi con passione chiedono a un certo punto un prezzo personale, se finiscono con il fagocitare ogni altro aspetto dell’esistenza.
Ma c’è dell’altro e riguarda una ribellione. Nei confronti della velocità con cui i pensieri, le opinioni viaggiano. Sembra che il tempo abbia triplicato la propria velocità quando si parla di opinioni, nell’ansia e volontà di presentare un pensiero, un commento per primi, buttarlo in pasto ad una piattaforma di blogging, un social network o un quotidiano on-line prima di ogni altro; che poi stia a malapena in piedi, poco importa, importa che sembri interessante, verrà comunque dimenticato in fretta.
Produciamo quotidianamente miliardi di bit e byte di pensieri che non hanno il tempo di sedimentare, crescere e agganciarsi ad altri pensieri; simili a flussi ininterrotti di coscienza, presentati in forma accattivante e prontamente sorpassati da ulteriori commenti e opinioni con le stesse fragilità.
Questa notizia fa tornare in mente un esperimento che abbiamo condotto quasi tutti da bambini: far germinare un fagiolo dentro una compressa di garza o di ovatta. Il fagiolo è bravissimo a fare il suo mestiere, gli basta dell’acqua e un po’ di luce. La radice spunta quasi immediatamente, seguita da un abbozzo di foglie; a volte la piantina diventa alta qualche centimetro prima di morire. Ma come, chiedono i bambini, stava crescendo così bene ed è morta? E si spiega pazientemente che alla fine si trattava di un fagiolo senza terra e con poco nutrimento, chiuso in un appartamento: non è il modo giusto per farlo crescere. Come i pensieri. Siamo circondati da pensieri in germinazione dappertutto destinati a fare pochissima strada, senza piantare radici. Siamo ben oltre il pensiero superficiale. Si tratta di pensiero approssimativo, sbilenco, rabberciato, quasi una negazione di se stesso e della capacità di pensare.
Certo con i fagioli è più semplice.
Non è dato sapere se the Dish verrà effettivamente chiuso, la notizia è di qualche giorno fa, il blog è raggiungibile e aggiornato. L’abitudine di comunicare costantemente e in velocità il proprio pensiero on-line, può provocare facilmente forme di dipendenza e far recedere dai migliori intenti.
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