La vittoria di Alexis Tsipras è stata accolta con gioia e come una ventata di ribellione contro le pecche della politica economica europea fondata sull’austerity. Austerity che, come abbiamo già riportato, è criticata da esimi economisti perché ostacolo alla ripresa. Un male di cui soffrono diversi paesi europei, non solo la Grecia. Una maggiore flessibilità è più che auspicabile perché la zona euro non entri definitivamente in deflazione.
Ma questo è un altro discorso, come un altro discorso è quello del perché la Grecia è giunta ad avere un debito colossale che l’ha fatta sacrificare per salvare altri paesi come Francia ed Italia.
Inevitabile quindi che la popolazione ormai impoverita sino all’osso si ribellasse. Il vento della ribellione soffia anche in altri paesi. La Spagna vede crescere le speranze di “Podemos” che riempie le piazze.
Relazioni pericolose
Per governare Tsipras ha dovuto cercare un’alleanza. Ed è con la destra populista dei greci indipendenti, l’ANEL, che si è unita. E questo fa rabbrividire. L’idea di Tsipras è probabilmente quella di cercare l’appoggio di chi si è battuto contro l’austerity e la troika formata dal Fondo Monetario Internazionale, la Commissione europea e la Banca centrale europea.
Non si ripete mai abbastanza quanto in periodo di crisi il populismo sia pericoloso e quanto faccia rinascere i fantasmi dell’estrema destra, xenofobi e dittatoriali.
Il fantasma reincarnato è rappresentato oggi dal leder dell’Anel ed oggi Ministro della Difesa, Panos Kammenos che ha tutto per non piacere.
Innanzitutto l’Anel prona la tesi complottista su una “disellenizzazione” della Grecia. Le divergenze tra Syriza ed Anel sono colossali. I militanti di Anel sono xenofobi, omofobi, nazionalisti ed antisemiti. Sarà un caso ma il partito è stato inaugurato a Distomo, un villaggio martire in cui tutti gli abitanti erano stati massacrati dagli occupanti nazisti, nel 1944. Ci scandalizziamo ancora, per fortuna, delle esternazioni razziste del francese Jean-Marie Le Pen fondatore del Front Nazional, ma quelle di Panos Kammenos non sono da meno. Secondo questo “genio” gli ebrei greci pagherebbero meno tasse rispetto ai loro connazionali. Frase geniale che ricorda troppo Le Pen. Vogliamo ricordare che anche il Fronte Nazionale sta avanzando in Francia?
Sta tirando brutta aria. Come fidarsi di questo alleato di Tsipras che frequenta l’oligarca Konstantin Malofeev, vicino al Cremlino e soprattutto sospettato di aver finanziato i separatisti pro-russi nell’Est ucraino, quindi colpito dalle sanzioni UE? E tanto per chiudere il cerchio, come dimenticare i rapporti amichevoli tra Marine Le Pen ed il Front National e la Russia? E’ da banche russe che ha ottenuto i fondi, diciamo i prestiti, per finanziare il partito, ed è ben accolta all’Ambasciata Russa a Parigi. Il Front National non nasconde l’amicizia con il miliardario russo Malofeev col quale ha stretto amicizia.
La campagna elettorale di Alexis Tsipras ha fatto sognare chi vuole un’Europa dei diritti dei cittadini, quella immaginata dai padri fondatori. E’ chiaro che Tsipras doveva trovare alleati per governare, ora saprà gestire l’Anel e bloccare il populismo che potrebbe portare alla catastrofe sia la Grecia che l’Europa?
Luisa Pace