Palermo, 15 Gen – Si è svolta l’audizione del presidente del Cupa, Maria Immordino, alla V’ commissione ‘cultura, formazione e lavoro’ – Ars sul tema Cupa di Agrigento. L’audizione è stata fortemente voluta dal parlamentare nazionale del Pd Antonino Moscatt e dal deputato all’Ars Giovanni Panepinto.
Per Moscatt, che ringrazia il presidente Immordino “per l’impegno e la tenacia”, superate le prime necessità bisogna ripartire anche dall’istituzione, presso il polo, del «Centro euro mediterraneo» dedicato agli studi internazionali, al confronto delle culture ed alla formazione degli operatori del settore. “Come si ricorderà, si tratta di un prezioso strumento di rinascita economica e culturale del nostro Polo, dopo l’approvazione del mio ordine del giorno alla legge di stabilità e l’impegno del governo. Adesso però Libero Consorzio e Regione siciliana devono dimostrare quanto realmente tengono alla cultura ed al futuro dei ragazzi di un pezzo del nostro territorio”.
Panepinto che ha seguito la vicenda da Palermo fa chiarezza ed invoca un cambio passo netto: “Basta col festival dell’ipocrisia, servono solo i soldi per rilanciare il polo universitario della provincia di Agrigento. Perché non si tagliano gli sprechi attingendo anche da quelle risorse? Sarebbe interessante e produttivo conoscere i costi effettivi. Regione e Libero consorzio devono intervenire economicamente, ma adesso dobbiamo andare anche oltre”.
Ed a rincarare l’importanza di celerità ed intervento per scongiurare la chiusura e rilanciare il Polo Universitario è lo stesso vicepresidente della V’ Commissione all’Ars Mariella Maggio che afferma: “chiediamo il trasferimento immediato delle risorse necessarie, l’audizione voluta dai colleghi di partito Moscatt e Panepinto è servita soprattutto per fare chiarezza sui motivi della sofferenza finanziaria del Polo universitario di Agrigento, un caposaldo della crescita culturale, economica e sociale del territorio agrigentino. Al Presidente Crocetta- conclude Maggio – si chiede di intervenire con la massima rapidità affinché la Provincia possa dare il proprio contributo economico per garantire il diritto allo studio degli studenti agrigentini”.