Caccia grossa nei dintorni di Parigi, dove per due giorni si è data la caccia a una tigre con uno spiegamento di forze dell’ordine e militari, con un elicottero con telecamera termica. Dopo l’avvistamento della belva da parte di una testimone che aveva segnalato la presenza di un grosso felino, la cittadina di Montevrain, nella banlieue parigina, ha vissuto blindata e nel terrore di una fiera che avrebbe potuto aggredire gli abitanti. Inviti alla prudenza, ad evitare le zone dgli avvistamenti (nel frattempo anche qualche altro testimone aveva visto il grosso felino), ad accompagnare i figli a scuola in macchina e ad evitare di uscire di casa, sono stati pubblicati anche sulla pagina Facebook della città.
Il primo avviso riguardava l’avvistamento di un esemplare giovane di tigre in prossimità del campo da tennis e da calcetto. Il Comune, diligentemente, raccomandava di essere prudenti e non camminare a piedi nella zona, che comunque era già protetta, e di segnalare eventuali avvistamenti della pericolosa fiera.
Trascorsa qualche ora un secondo avviso del comune di Montévrain, con i servizi dello stato (prefettura della Seine-et-Marne, la stazione di polizia di Chessy e la direzione dipartimentale della pubblica sicurezza), escludeva che potesse trattarsi di una bufala visto che esperti del Parc des Félins di Nesles avevano analizzato le tracce confermando che si trattava di quelle di un giovane felino un anno – un anno e mezzo, di circa 70-80 chili. Ulteriore avviso: le ricerche non hanno condotto ancora a nulla. Centinaia di gendarmi e polizia pattuglieranno la città quella notte e nelle vicinanze delle scuole che saranno garantite dalle 8 del mattino. Chiediamo la massima prudenza”. Seguivano ulteriori comunicati in merito alle ricerche e agli spostamenti della belva nella zona di Ferrières-en-Brie. Poi, finalmente, dopo tanto terrore, dispiegamento di forze, disagi, clamore con notizie che hanno fatto il giro del mondo intero, la notizia che il felino non sarebbe una tigre.
Già, ma pur sempre di grosso felino si tratta. Chissà, un puma, una lince… No. Neppure quello… “È a metà strada tra il gatto domestico e un felino più grande” ha spiegato Eric Hansen, responsabile dell’Ufficio per la caccia che ha esaminato le impronte dell’animale, escludendo la pista della lince, per quello che è diventato solo un grosso gatto.
Oltre l’enorme spiegamento di forze, per la battuta alla tigre era stato anche utilizzato un cane specializzato nella caccia a grandi animali (che chiameremo Ettore, come nei cartoni animati di Titti) e la ricerca era seguita in diretta dalle reti televisive. Mentre il povero cane ha perso l’occasione della sua vita, non sarà certo facile trovare una seconda tigre nelle vicinanze di Parigi, un canarino giallo di nome Titti dalla sua gabbietta lancia l’allarme: “Mi è semblato di vedele un gatto.”
Dai Ettore, non perdere la speranza, puoi farcela… Silvestro è ancora nei dintorni…
Gjm
ps Per dovere di cronaca: Allarmi “felino” in Francia sono già scattati in precedenza più di una volta. Qualche anno addietro, un altro “allarme tigre” rientrò soltanto dopo che della “belva” furono analizzati alcuni peli che provarono la sua appartenenza al Genere Felis, Specie F. silvestris, Sottospecie F. s. catus, ossia, gatto domestico!