di Ettore Zanca
Il fax di allerta si era impantanato in un ufficio provinciale di Cuneo. Venerdì 4 novembre 1994, ora 11,30: «Straordinarie condizioni meteo avverse. Prego notiziare…». La notizia non arrivò mai.
Vent’anni fa il fiume Tanaro, si portava via settanta vite, con quella che adesso chiamerebbero esondazione. Vent’anni fa una persona su dieci aveva il cellulare. Vent’anni fa c’era solo una sede improvvisata della protezione civile.
Riccardo Sobrino, detto Richi, vent’anni fa ha cinque anni, è con la nonna, il fiume li travolge e li porta via, Felice Boffa, Sindaco di Piozzo, ha capito in tempo cosa stava succedendo, ha fermato il traffico e poi ha detto, “se non mi vedete tornare andate via in retromarcia”, è tornato da un vallone inondato che si era portato via sette macchine, portando su l’unico superstite. Vent’anni fa quel fax rimase inascoltato perchè “era venerdì e gli uffici al pomeriggio sono chiusi”. Così si giustificarono. Nacque un bambino vent’anni fa, la madre aveva le doglie e la recuperarono da un secondo piano con il fiume in piena, per portarla in ospedale. Sono passati vent’anni, per le inefficienze dimostrate ancora una volta sembra ieri, per il dolore delle famiglie piemontesi pure. E Richi è andato via, mentre una nuova vita nasceva contemporaneamente. Vent’anni fa. Sembra ieri,