Comincia con un attentato ai pellegrini diretti verso la città santa di Karbala per l’osservanza religiosa dell’Ashura, il massacro organizzato dallo Stato Islamico per il decimo giorno di Muharram del calendario islamico, ricordato dai musulmani sciiti come un giorno di lutto per la morte di Husayn ibn Ali.
Una commemorazione della quale avevamo scritto riferendo che si sarebbe trasformata in un bagno di sangue ad opera dei terroristi islamici che già da giorni si preparavano ad “augurare un buon compleanno jihadista per il prossimo ‘Ashura in Iraq”, con attentati suicidi che dovrebbero terminare con un attacco a colpi di machete contro i pellegrini.
La prima conferma ai nostri timori arriva dagli attentati di oggi che hanno provocato 34 vittime in Iraq. Una prima esplosione – così come riportato dal quotidiano Voice of America – ha ucciso 14 persone in una tenda nella quale si stava consegnando cibo per i pellegrini diretti alla città santa di Karbala per l’osservanza religiosa dell’Ashura. Altri due attentati, uno nel centro di Baghdad e uno a Sadr City, hanno portato a 34 il numero delle vittime.
Secondo quanto riportato dal quotidiano, l’Iraq si sta preparando al rischio di un conflitto settario in occasione della commemorazione annuale che definisce la divisione del 7 ° secolo tra sciismo e sunnita, quando martedì centinaia di migliaia di pellegrini sciiti si riuniranno attorno alla moschea Hussein di Karbala per l’osservanza religiosa dell’Ashura.
L’ISIS in questi giorni ha condotto diversi attacchi kamikaze ed esecuzioni di massa anche in danno di musulmani sunniti appartenenti alla tribù Albu NIMR, per essersi rifiutati di rinunciare al loro territorio in favore dello Stato Islamico.
Già in passato la commemorazione religiosa era stata occasione per perpetrare stragi. Considerato che siamo al primo anno del Califfato e che da giorni i terroristi preparano le loro autobomba e le cinture esplosive da fare indossare ad attentatori kamikaze pronti a farsi esplodere tra la folla di pellegrini, non è difficile ipotizzare che il numero delle vittime di quest’anno sarà di gran lunga superiore a quello delle volte precedenti:
Il 20 giugno 1994 l’esplosione di una bomba in una sala di preghiera del santuario dell’Imam Reza a Mashhad uccise almeno 25 persone.
Nel 2004 attentati dinamitardi uccisero e ferirono centinaia di persone, così come molti furono i morti il 19 gennaio 2008, quando 7 milioni di pellegrini sciiti iracheni marciarono attraverso la città di Karbala, in Iraq e a seguito degli scontri tra le truppe irachene e membri di una setta sciita, morirono 263 persone(a Bassora e Nassiriya).
Ancora sangue il 27 e 28 dicembre del 2009, in Iraq e Pakistan quando una bomba esplose durante la processione a Karachi, Pakistan.
Il 5 dicembre 2011, una trentina di pellegrini sciiti che partecipavano a cortei dell’Ashura vennero uccisi da una serie di attentati dinamitardi a Hilla e Baghdad, in Iraq, mentre il giorno successivo, un attentato suicida uccise 63 persone e ne ferì gravemente 160 in un santuario a Kabul, in Afghanistan.
Gian J. Morici