Dopo l’annuncio di Ahmad Farooq – capo di al-Qaeda in Pakistan – con un messaggio vocale in lingua Urdu attraverso il quale ha lanciato l’operazione “Occupied Pakistan”, i talebani che inizialmente avevano deciso di non sparare un colpo, hanno attaccato per due volte l’esercito pakistano, infliggendo pesanti perdite.
Nella notte, dopo l’ordine del tribunale della sharia, i Mujahdin di Jamaat-ul-Ahrar hanno ucciso un uomo di nome Faraz ritenuto una spia dei servizi segreti pakistani.
I talebani, popolazione fondamentalista dell’Afghanistan e del vicino Pakistan, dopo i fatti dell’11 settembre, al rifiuto di consegnare Osama bin Laden, subirono le conseguenze di un’azione militare da parte degli USA appoggiati dagli inglesi e da una piccola coalizione di altre nazioni che li costrinse ad arroccarsi soprattutto nel sud dell’Afghanistan.
Gli analisti seguono con molta attenzione quanto sta accadendo in Pakistan, ritenendo che i nuovi scenari di guerra, la nascita dello Stato Islamico el’appello di al-Qaeda a riprendere in mano le armi, rappresentino per il movimento politico la congiuntura ideale per rispolverare il progetto politico-religioso per costituire un Emirato.
gjm