Durante una messa celebrata per la commemorazione del 70° anniversario della Rivolta Nazionale Slovacca contro la Germania nazista (SNP) nella cittadina di Čadca (regione di Žilina), il sacerdote Emil Floris ha sostenuto che le ragioni della persecuzione di cui furono vittima gli ebrei sono da ricercare nel fatto che gli ebrei hanno spesso attirato l’odio su loro stessi.
Bratislava – “Da tutta Europa, hanno preso gli ebrei per deportarli nei campi di concentramento. E sapete perché? Perché c’era odio verso di loro, ma quelli che sono odiati spesso sono causa loro stessi di tanto odio “ ha affermato Floris nel corso della cerimonia. “Ora c’è un rischio per i Rom – ha proseguito il sacerdote – e sapete perché? Perché abusano del sistema e della gentilezza degli altri”.
Floris nel corso della cerimonia ha anche difeso Jozef Tiso, il sacerdote cattolico che da Presidente del Consiglio della Repubblica indipendente slovacca. permise l’invio dei cittadini ebrei nei campi di sterminio. Tiso, considerato uno stretto alleato dell’Asse, al temine della seconda guerra mondiale venne condannato a morte e impiccato per alto tradimento. Secondo Floris, Tiso non sapeva delle deportazioni degli ebrei, una teoria contestata dagli storici come irreale a fantasiosa.
Dopo la pubblicazione del video, la polizia di Žilina, ha avviato un indagine a carico del sacerdote per presunto reato di negazionismo che in Slovacchia è regolato dalla Legge 485/2001 Z.z. del Codice penale, con la definizione che segue: “Popieranie a schvaľovanie holokaustu a zločinov politických režimov” (Negazione e approvazione dell’Olocausto e dei crimini dei regimi politici) – che include i crimini commessi sia da regimi fascisti che comunisti – e prevede pene da sei mesi a tre anni di carcere.
La Federazione delle Comunità Ebraiche in Slovacchia, tramite un comunicato pubblicato sul suo sito web, ha sostenuto che la dichiarazione di Floris “conteneva falsità e luoghi comuni antisemiti, diminuisce la sofferenza del popolo ebraico durante il periodo della Prima Repubblica slovacca e insulta la memoria delle vittime “.
La Diocesi ha preso le distanze da qualsiasi espressione antisemita ed espressione di xenofobia.