Presentato documento redatto da Utl e da Federazioni territoriali Sanità, Medici e Pensionati
“Una priorità del sistema sanitario della nostra Provincia che il direttore generale dell’Asp, Salvatore Brugaletta, dovrà affrontare al più presto è il sovraffollamento dei pronto soccorso, dove confluiscono molti pazienti con codice bianco che rimangono diverse ore in attesa prima di essere assistiti, per dare precedenza naturalmente ai casi più gravi, e affollano con i loro parenti le sale d’attesa, intralciando il lavoro del personale addetto”.
Lo ha dichiarato il segretario provinciale dell’Ugl Siracusa, Antonio Galioto, nel corso della conferenza stampa indetta dal sindacato per presentare il documento redatto dalla Utl e dalle Federazioni territoriali della Sanità, dei Medici e dei Pensionati sulle criticità dell’offerta sanitaria della Provincia.
“Da tempo – ha aggiunto il segretario provinciale dell’Ugl Sanità di Siracusa, Renzo Spada – raccogliamo le legittime rimostranze di cittadini che hanno diritto a ricevere assistenza e cure che siano non solo efficienti e tempestive, ma offerte dai centri a loro più vicini, senza doversi recare, a seconda delle prestazioni necessarie, negli ospedali delle altre province. Il direttore generale Brugaletta ci ha dimostrato piena disponibilità a pianificare un servizio più rispondente alle richieste dei pazienti e a mettere in campo tutte le azioni necessarie per migliorare innanzitutto l’accessibilità ai servizi sanitari. Da parte nostra, offriremo la massima collaborazione affinché ciò avvenga nel più breve tempo possibile”.
Per il segretario provinciale dell’Ugl Medici di Siracusa, Mario Bianca, “al di là delle problematiche relative alle infinite liste d’attesa e all’accoglienza negli ospedali, un altro punto su cui il direttore generale dell’Asp dovrà necessariamente vigilare è il diffuso assenteismo di alcuni ‘assunti’ presso le strutture sanitarie provinciali che non possono essere definiti ‘lavoratori’ perché di fatto non lavorano, i quali puntualmente a ridosso dei weekend estivi o nelle vicinanze delle festività prendono molti giorni di malattia, fino a 30 in un anno, a danno dei loro colleghi che si trovano quindi a dover far fronte in numero sempre più esiguo ad una enorme richiesta di assistenza. Nella nostra Provincia – conclude il sindacalista – le professionalità non mancano di sicuro, ciò che ci occorre è avviare un gioco di squadra che renda efficiente l’intero sistema assistenziale”.