Libération-Mehdi Nemmouche: E’ polemica con il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve

libérationMalgrado le smentite da parte del Ministero dell’Interno e dei pubblici ministeri, il quotidiano francese “Libération” ribadisce quanto affermato circa le intenzioni dello jihadista Mehdi Nemmouche di colpire Parigi il 14 luglio.

Inizia così l’articolo odierno di Libération a firma della giornalista Patricia Tourancheau, in risposta al ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve che ha dichiarato che i suoi uffici non erano a conoscenza  di un attacco pianificato, accusando il giornale di pubblicare “false informazioni”.

“Le nostre rivelazioni su un attacco pianificato da Mehdi Nemmouche durante la sfilata a Parigi il 14 luglio – prosegue Libération -, riportato da un ex ostaggio durante un debriefing con un servizio di intelligence, hanno provocato molte reazioni, smentite e polemiche. L’ufficio del procuratore di Parigi ha dichiarato che nessun record dell’udienza sollevata in un contesto giudiziario o qualsiasi altro atto di indagine svolta in seguito al rapimento e sequestro di Didier Francois, Edward Elias, Nicolas Henin e Pietro Torres, fa menzione di un attacco pianificato al paese, specialmente nel giorno del 14 luglio a Parigi”.

Libération, dal canto suo, ribadisce la correttezza nel riportare la notizia in merito alle dichiarazioni o vanterie di Nemmouche Mehdi, alias “Abu Omar”, ma ammette un’imprecisione sul contesto in cui sono state prese queste affermazioni. È stato durante un debriefing, non con agenti di polizia che lavorano all’inchiesta giudiziaria, ma con agenti di servizi segreti che non hanno l’abitudine di mettere su carta intestata, o rilasciare tramite comunicati stampa, le rivelazioni ottenute, precisando inoltre come dal ministro degli Interni dipenda l’unico ramo di intelligence interno (ISB).

Anche il Ministero della Difesa ha negato di aver avuto informazioni sulla pianificazione di un attentato a Parigi il 14 luglio: “Contrariamente a quanto riportato sul quotidiano Libération il Ministero della Difesa conferma che i servizi d’informazione esteri francesi non dispongono di informazioni in merito alla pianificazione di un attentato a Parigi il 14 luglio. Il ministro della Difesa ribadisce la piena partecipazione di queste agenzie nella lotta contro il terrorismo, insieme con il Dipartimento degli Interni”.

Manuale dello jihadista: come costruire gli esplosivi e bersagli da colpire in Francia

Manuale dello jihadista: come costruire gli esplosivi e bersagli da colpire in Francia

Una secca e dura smentita che anziché far chiarezza sull’accaduto apre ad ulteriori inquietanti interrogativi: Potevano i servizi segreti francesi – a prescindere dalle intenzioni di Nemmouche Mehdi –  non essere a conoscenza di un possibile attentato da portare a termine il 14 luglio a Parigi in occasione della parata militare sugli Champs-Elysées, visto che la rivista portavoce di al-Qaeda aveva invitato gli jihadisti a colpire la Francia proprio in questa circostanza? Se così fosse, a quali rischi è stato esposto il Presidente francese François Hollande che il 14 luglio, insieme al Capo di Stato Maggiore delle forze armate e tutti i vertici militari, ha preso parte alla manifestazione?

Nell’ipotesi in cui qualche servizio di intelligence fosse stato invece a conoscenza delle intenzioni di al-Qaeda di colpire la Francia il 14 luglio, per quale ragione non ne ha informato il ministro dell’Interno visto che lo stesso Bernard Cazeneuve sostiene che i suoi uffici non sapevano di un possibile attentato?

Pur considerando che la priorità dei servizi non fosse quella di concentrarsi solo sulle eventuali farneticazioni di Nemmouche bensì quella di individuare e neutralizzare altri jihadisti europei, cosa sarebbe accaduto se Nemmouche, o altri, seguendo le indicazioni di al-Qaeda, avessero portato a termine un attentato il 14 luglio?

Siamo dunque certi che la polemica tra Libération e i due ministeri competenti non è ancora cessata e offrirà nei prossimi giorni nuovi spunti per valutare la correttezza dell’operato dei servizi di intelligence francesi.

François Hollande e tutto lo Stato Maggiore delle forze armate francesi possono ritenersi soddisfatti dell’operato dei servizi di intelligence che – secondo quanto dichiarato dai ministri – non erano neppure a conoscenza di quanto pubblicato dal magazine di al-Qaeda? Aspettavano forse che al-Qaeda comunicasse le proprie intenzioni tramite un comunicato stampa inviato direttamente all’Eliseo?

Gian J. Morici

condividi su:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *