“Ci aspettiamo che il governo faccia presto chiarezza sulle annunciate cessioni di quote azionarie di Eni ed Enel: anche senza compromettere il controllo pubblico delle società, l’operazione di privatizzazione potrebbe avere riflessi negativi sul futuro delle centinaia di lavoratori coinvolti e sulla gestione di asset strategici per l’economia e la sicurezza del Paese”.
Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Chimici, Luigi Ulgiati, evidenziando come “ a tutto ciò si somma il fatto che i proventi della vendita non verranno utilizzati per un serio piano di rilancio industriale del Paese creando così almeno i presupposti per nuova occupazione”.
“In particolare – prosegue -, la privatizzazione avviene in un momento molto difficile per la raffinazione italiana e ci chiediamo in che modo una minore presenza pubblica nel Gruppo Eni inciderà sulle prospettive occupazionali dei dipendenti del comparto”.
“Mancano inoltre pochi giorni all’incontro con i vertici Eni sul futuro della Raffineria di Gela – aggiunge Ulgiati – e sembrerebbe che l’azienda non abbia ancora avviato l’attuazione di investimenti e manutenzioni per il riavvio delle linee produttive, come previsto nell’accordo siglato al Mise lo scorso 31 luglio. Ci auguriamo dunque che, al prossimo incontro, arrivino chiarimenti su questo fronte, perché sono troppi gli interrogativi a cui ancora non è stata data risposta”.